
Perdite per 150 milioni di euro l’anno e azzeramento del patrimonio nel 2019 e un inabissamento progressivo, in assenza di profonde correzioni di rotta, che proietta lo squilibrio a -800 milioni nel 2026. Il calo dei prezzi delle polizze auto ha svuotato il Fondo nazionale vittime della strada che si trova a un passo dal crac dopo circa mezzo secolo di vita.
Il fondo gestito dalla Consap, la concessionaria per i servizi pubblici del ministero dell’Economia, è quasi interamente alimentato dai premi pagati per la stipula delle polizze Rc Auto. Le entrate, ricorda la “Stampa”, sono scese ben al di sotto dei 300 milioni annui e per il 2026 si stima un deficit di 800 milioni. Il destino del fondo, insomma, appare segnato se non ci saranno interventi.
Le ragioni della crisi sono nella sostanza tre. La prima è la diminuzione complessiva delle entrate: il Fondo, che ogni anno eroga tra i 300 e i 400 milioni di euro in risarcimenti fa i conti con i prezzi delle polizze auto che sono calate negli ultimi anni. Di conseguenza, la quota prelevata tra il 2012 e il 2015 è crollata del 20%: trattenere il 2,5% non basta più.
La seconda è l’aumento degli evasori. Si stima che circa il 12% dei veicoli in Italia circoli senza assicurazione. Secondo la Motorizzazione, in alcuni comuni del Sud si arriva fino al 50%. Questo causa un doppio danno: meno entrate per il Fondo e una raffica di incidenti in più da risarcire. La terza causa chiama in causa l’aumento delle frodi.
Per i tecnici di Consap sarebbe necessario alzare il prelievo a carico degli assicurati e portarlo al 4%, il massimo consentito sulla carta. Secondo le proiezioni, i bilanci non tornerebbero in pari, ma la paralisi verrebbe quantomeno rimandata.