
I furti di veicoli in Italia continuano a crescere, con un aumento del 3% nel 2024 rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 136.201 mezzi rubati secondo i dati elaborati da LoJack Italia nel “Dossier sui Furti di veicoli 2025”.
Il fenomeno è ormai tornato ai livelli pre-pandemici, con picchi preoccupanti in alcune categorie: le auto registrano un +6%, i mezzi commerciali addirittura +112%, mentre i furti di moto restano stabili.
Maurizio Iperti, presidente EMEA LoJack, ha sottolineato che “il business criminale dei furti di auto è ormai tornato ai livelli di allerta registrati prima del Covid, con un aumento generalizzato in quasi tutte le categorie di veicoli”. A preoccupare è anche l’altissimo numero di veicoli che non vengono mai recuperati: negli ultimi 12 anni ben 1 milione di auto, moto e furgoni sono spariti nel nulla, spesso smontati per il mercato nero dei ricambi o esportati illegalmente verso l’Est Europa e il Nord Africa. Solo nel 2024, su 136mila veicoli rubati, ne sono stati ritrovati poco più di 60mila, con un tasso di recupero fermo al 45%.
Tra i modelli più colpiti spicca la Fiat Panda che domina la classifica con 13.311 furti (quasi 1 auto su 5 rubate è una Panda), seguita da Fiat 500 (5.254) e Lancia Ypsilon (5.048).
Tra i SUV invece la Jeep Renegade (2.192 furti) ha superato la Fiat 500X (2.168), mentre la Range Rover Evoque registra un boom con 1.634 sottrazioni. Per quanto riguarda le due ruote, i furti di moto e scooter sono rimasti stabili (31.713 casi), con Honda SH in testa (8.050 moto rubate), mentre preoccupa il raddoppio dei furti di mezzi commerciali (+112%), con Iveco come brand più colpito (948 furti, il 72% del totale).
Dal punto di vista geografico, il 78% dei furti si concentra in sole cinque regioni: Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia.
La Campania, nonostante un lieve calo (-3%), resta la più colpita (31.428 furti), seguita da Lazio (24.153) e Sicilia (19.622). All’estremo opposto, regioni come Molise, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta registrano meno di 600 episodi l’anno.
Il dossier LoJack ha anche sfatato alcuni pericolosi luoghi comuni: contrariamente a quanto si crede, “l’antifurto classico non basta”, perché i ladri usano jammer e chiavi clonate per bypassarli in pochi secondi; “non rubano solo auto di lusso”, ma soprattutto utilitarie come Panda e 500; “il GPS non garantisce il recupero” in quanto i criminali schermano il segnale o rimuovono il dispositivo; “i furti avvengono anche di giorno in luoghi affollati”, spesso in pochi secondi e senza farsi notare; infine “neanche il garage è sicuro” perché i ladri possono entrare e agire indisturbati. “Per contrastare i ladri servono tecnologie avanzate e non schermabili, come la radiofrequenza, insieme a un intervento rapido delle forze dell’ordine”, ha spiegato Iperti, mostrando che il quadro che emerge dalla ricerca dimostra come la criminalità si evolva più velocemente delle contromisure tradizionali, rendendo necessari approcci innovativi per proteggere il proprio veicolo.