
È arrivata la nona edizione del “Future Risks Report”, il documento del Gruppo AXA sui rischi emergenti a livello globale realizzato in collaborazione con IPSOS e la società di consulenza geopolitica Eurasia Group.
Basato su un sondaggio che ha visto coinvolti 4.500 esperti di rischio di 58 Paesi e 20.000 persone da 15 Paesi, per la prima volta vede il rischio climatico in cima alle classifiche in tutti i Paesi del mondo e anche in Italia si conferma quello maggiormente percepito sia da parte degli esperti che dei cittadini.
Al secondo posto troviamo i rischi geopolitici che, a livello globale, superano quelli informatici e quelli pandemici: il 95% degli esperti intervistati si aspetta che le tensioni persistano e si diffondano in tutto il mondo. Come conseguenza indiretta salgono in classifica anche i rischi legati all'energia, che passano dal 17° posto dell'anno scorso al 4°. In aumento anche i rischi economici: per la prima volta, gli esperti ne classificano 3 tra i primi 10: instabilità finanziaria, deterioramento macroeconomico e stress monetario e fiscale. L'inflazione sta diventando una preoccupazione importante sia per gli esperti che per il pubblico in generale.
Nel nostro Paese il quadro presenta alcune differenze: il pubblico generale continua a collocare il rischio pandemico al secondo posto (come nella precedente edizione del report), a dimostrazione di quanto il Covid-19 continui a influenzare la vita quotidiana. I cittadini italiani, poi, sono gli unici al mondo a mettere sul podio dei rischi futuri l’inquinamento (al 3° posto), mentre si allineano alla media globale nel giudicare i rischi legati all’energia, come conseguenza della guerra in Ucraina e delle conseguenti criticità per l'approvvigionamento energetico del Vecchio Continente.
Trasversalmente alle varie tipologie di rischio, emerge a livello globale un diffuso senso di vulnerabilità, particolarmente avvertito in Europa e in Italia dove questo senso di insicurezza si manifesta a tutti i livelli, incluso quello della propria comunità locale (che negli altri Paesi viene percepito come area di minore rischio).
A questo senso di vulnerabilità, già emerso dalle precedenti rilevazioni, si accompagna un crescente e generalizzato calo della fiducia nei confronti dei diversi attori della società (istituzioni, comunità scientifica ecc.), relativamente alla loro possibilità di intervenire nei confronti di questi nuovi rischi.
“Un punto che vorrei evidenziare di questa nona edizione del Future Risks Report è il profondo senso di vulnerabilità avvertito dalle persone – ha commentato Giacomo Gigantiello, CEO del Gruppo assicurativo AXA Italia - che si aggiunge alla nuova fotografia dei rischi percepiti e alle loro interconnessioni. Per questo auspico una azione collettiva e globale, supportata da progettualità condivise tra pubblico e privato. Il settore assicurativo ha un ruolo chiave da giocare: il nostro mestiere è infatti proteggere famiglie e imprese dai rischi di oggi, ma anche contribuire ad anticipare e prevenire quelli di domani”.