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Dopo essersi dimesso da vicepresidente e consigliere di Generali, Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di giocare in proprio la partita che si concluderà a fine aprile con l’assemblea di Generali e la decisione sul nuovo vertice del gruppo assicurativo triestino.
Le società del gruppo Caltagirone aderenti al patto parasociale di consultazione sottoscritto il 10 settembre con Delfin e Fondazione Crt, che oggi raccoglie oltre il 16% del capitale delle Assicurazioni Generali, hanno comunicato agli altri componenti del patto di aver deciso per il “recesso unilaterale e univoco dall’accordo”, secondo quanto riferisce una nota. Caltagirone riterrebbe infatti ormai “superata la funzione cui il patto era preordinato”.
Insomma, l’ennesimo colpo di scena e probabilmente non l’ultimo. La decisione non è per nulla un atto di resa a Mediobanca, come potrebbe sembrare a prima vista e anche i rapporti tra Caltagirone e Del Vecchio continuano a essere buoni. Se le cose stanno così, la scacchiera sembra sempre più confusa. Infatti, se Caltagirone ha detto che arriverà in assemblea presentando una propria lista, sulla quale è probabile che alla fine converranno Delfin e Fondazione Crt, secondo i rumor degli ultimi giorni anche Assogestioni sarebbe al lavoro per presentare una propria lista di consiglieri, a complicare ulteriormente il quadro d’insieme.