
Le recenti mosse di Unicredit e Generali stanno alimentando discussioni sul futuro della governance e delle strategie finanziarie dei due big player italiani.
Unicredit ha incrementato la sua partecipazione in Generali, raggiungendo il 5,23% delle azioni, di cui il 4,18% con diritti di voto, un passo che conferisce al gruppo bancario un'influenza significativa nelle prossime dinamiche aziendali del Leone di Trieste.
Questa mossa arriva a pochi giorni di distanza da un incontro riservato tra Andrea Orcel, Ceo di Unicredit, e Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali. Secondo quanto riportato da Repubblica, Donnet avrebbe voluto sondare il clima interno a Unicredit riguardo alla possibilità di supportare uno dei due schieramenti in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali, previsto per maggio. Con Unicredit come azionista di peso, Orcel potrebbe giocare un ruolo cruciale nel determinare la composizione futura del cda, influenzando la possibile riconferma di Donnet per un quarto mandato.
Tuttavia, il panorama è reso complesso anche dalle posizioni di altri azionisti rilevanti, come la Delfin della famiglia Del Vecchio e Caltagirone, che hanno manifestato contrarietà alla gestione di Donnet, in particolare riguardo alla recente alleanza con i francesi di Natixis. Il governo italiano potrebbe giocare un ruolo determinante con l'esercizio dei poteri speciali in materia di sicurezza nazionale (Golden Power), a partire dalla decisione sull'Ops di Unicredit su Banco BPM, un’operazione che potrebbe incidere sulle strategie di governance a Trieste.
Intanto, Generali ha anche annunciato l’acquisto di azioni proprie, rafforzando ulteriormente il controllo sulla società. Tra il 10 e il 14 febbraio 2025, la compagnia ha acquisito circa 1,27 milioni di azioni proprie, portando la sua partecipazione complessiva al 3,27% del capitale sociale. Questi acquisti fanno parte di un programma di buyback che potrebbe essere interpretato come una mossa per sostenere il valore delle azioni in vista delle sfide future. Nonostante i piccoli incrementi nel valore di mercato (+1,03%), Generali continua a monitorare attentamente l'evolversi delle sue alleanze strategiche e della sua governance.