Azione difensiva di Assicurazioni Generali che mette sul piatto oltre 1 miliardo di euro per acquisire il 3,04% di Intesa Sanpaolo.
L'ufficializzazione della presenza di Generali nel capitale di Intesa è arrivata nella serata di venerdì scorso, al termine di una giornata caratterizzata dalle aperture del presidente Gabriele Galateri di Genola sulla possibile operazione con la banca guidata da Carlo Messina. Su Cà de Sass “non ho fatto preclusioni. In generale ho detto che se ci fossero ipotesi di collaborazioni industriali valide che riflettono anche un po' le regole del gioco della governance in termini di chiarezza e trasparenza, evidentemente le valuteremo”, ha detto Galateri. Che si è poi soffermato sulla gestione Donnet: Generali sta “seguendo in maniera molto intensa la realizzazione del piano” e l’amministratore delegato Philippe Donnet “sta facendo un ottimo lavoro nell'implementarlo”.
Con l’operazione di venerdì scorso la presenza del Leone in Intesa è diventata stabile e la compagnia triestina con questa mossa, sta cercando di accomodarsi al tavolo del negoziato con delle frecce al proprio arco.
Insomma, saremmo quindi arrivati al momento di iniziare a entrare nel vivo delle discussioni per porre le basi a una di quelle operazioni di mercato destinate a diventare storiche per la finanza italiana.
Da parte sua, Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, sottolinea come qualsiasi sviluppo debba comunque essere attentamente studiato in modo da non incidere sul percorso di crescita della banca stessa.
L’istituto resta fermo sui cardini già espressi dall'amministratore delegato Carlo Messina. “Noi – spiega Gros-Pietro - siamo aperti a collaborazioni industriali che però creino valore e non indeboliscono la patrimonializzazione della società e non ne riducano la capacità di pagare i dividendi”.