
Il triste bilancio delle vittime indica al momento circa 220 morti, ma il numero di circa 1.000 persone a oggi irreperibili fa temere il peggio, per la catastrofe naturale più grave mai avvenuta in Spagna. È questo, in estrema sintesi, il bilancio di Dana, l’alluvione che ha colpito Valencia e altre città della penisola iberica, innescata dal fenomeno atmosferico chiamato “la goccia fredda”.
Simbolo della tragedia è il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire, ad Aldaia, uno dei più grandi di Valencia, dove da sabato i sommozzatori cercano di individuare le auto e i corpi sommersi ancora da tre metri d'acqua e fango e non si ha idea di quanti se ne potranno trovare.
La grande maggioranza dei veterani del settore assicurativo non ricorda nulla di simile - scrive El Pais - a causa dell’impatto dell’alluvione su infrastrutture, industria, centri commerciali e logistici, raccolti, case, camion e automobili. Facile prevedere come dal punto di vista economico le perdite raggiungeranno livelli mai visti prima. Intanto, le compagnie assicurative come Mapfre, Mutua Madrileña, Línea Directa, Generali o Zúrich Seguros hanno messo i loro team al servizio delle persone e delle aziende colpite. In una catastrofe naturale di tali dimensioni, il Consorzio di Indennizzo Assicurativo (CCS) giocherà un ruolo fondamentale. È un organismo - spiega il giornale - dipendente dal Ministero dell'Economia che si finanzia con piccole maggiorazioni che vengono applicate alle polizze assicurative convenzionali. Il CCS risarcisce i danni causati da fenomeni naturali catastrofici, che includono piogge torrenziali, uragani o eruzioni vulcaniche come quella di La Palma nel 2021, con 85 giorni e otto ore di attività. Ogni anno, il CCS pubblica un rapporto in cui elenca i disastri naturali per i quali ha dovuto far fronte con ingenti risarcimenti.
Il report 2023 comprende un elenco con gli 85 peggiori disastri affrontati dal consorzio: la goccia di freddo di Murcia e Valencia nel 1987, il ciclone extratropicale Klaus (che ha spazzato il nord della Spagna nel 2009 provocando 12 vittime), il terremoto di Lorca del 2011. E, soprattutto, le inondazioni di Bizkaia del 1983. Quest'ultima tragedia, che ha devastato l'area metropolitana di Bilbao e comuni come Durango, Llodio e Bermeo e ha causato. 34 morti, hanno comportato il pagamento di un risarcimento pari a 977 milioni di dollari attuali (al netto dell'inflazione).
Pilar González de Frutos ha vissuto da vicino l'alluvione di Bilbao. All'epoca era il vicedirettore tecnico delle operazioni del CCS. “Fu un evento tremendo, con un'intensità di pioggia che non si vedeva da 500 anni, ma quello che è accaduto a Valencia potrà essere anche peggiore”, ricorda per poi precisare che: “è evidente come il livello di concentrazione della popolazione e della ricchezza che esiste nella cintura di Valencia sia oggi ben superiore alla Bilbao di 40 anni fa".
L’alluvione di queste ore ha colpito le parti a Sud e a Est del Paese. Le precipitazioni nell'area di Valencia sono state le più abbondanti in 24 ore dall'11 settembre 1966. Tutto causato, appunto, dalla “goccia fredda”, cioè una depressione con aria fredda all'interno, che si stacca dal flusso delle correnti d'aria che vanno da Ovest verso Est e scende alla latitudine della Spagna. “Non è un fenomeno rarissimo - ha spiegato a Sky il fisico del clima del Cnr Antonello Pasini - ma con il riscaldamento globale diventa più intenso”.