
La scorsa settimana si è tenuto il “Millennial Forum 2016” organizzato dalla Wealth Management Association, in cui diversi esponenti del mondo finanziario - dal settore bancario a quello assicurativo - si sono confrontati sulle sfide rappresentate dal ricambio generazionale in corso. La generazione dei “Millennials” infatti è fonte di notevole preoccupazione per gli addetti ai lavori, in quanto presenta caratteristiche comportamentali completamente diverse da quelli che sono gli attuali clienti a cui il business si rivolge.
La diffidenza dei Millennials
Le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni possiedono in genere una scarsa educazione finanziaria, tanto che Oliver Mustin – di BRI Wealth Management – ha affermato che “Molti millennials conoscono più dettagli sulla corsa con Uber della sera scorsa piuttosto che della loro situazione economica”. La stragrande maggioranza dei giovani è digiuna dei più rudimentali principi che regolano gli investimenti, come per esempio la buona norma di sviluppare e seguire un piano finanziario. Inoltre essendo cresciuti negli anni della crisi economica, serbano una forte sfiducia nei confronti delle istituzioni che gestiscono patrimoni. Per questo motivo sono pochi coloro che si sentono a proprio agio con gli strumenti finanziari, e quelli che decidono di investire lo fanno in modo estremamente prudente, prediligendo gli asset fisici.
Stando alle recenti stime di Deloitte, entro il 2020 i Millennials saranno la più numerosa generazione mai esistita, arrivando a costituire il 25% della popolazione di Europa e Stati Uniti. Visti i numeri, questo gruppo demografico si prospetta come il vero game changer. C’è però bisogno di un cambio di paradigma per renderli parte dell’industria.
Stephanie Gopalakrisna - direttore marketing per l’area EMEA di Pershing – in un intervento al Forum ha ribadito che si sta sbagliando la modalità di comunicazione: il linguaggio e i canali utilizzati sono adatti a raggiungere un pubblico di over cinquantenni, dunque è comprensibile che i millennials non dimostrino interesse verso il wealth management.
Colmare il gap
Secondo la Gopalakrisna la soluzione per colmare questo gap generazionale e avvicinare i Millennials al mondo finanziario è la creazione di una piattaforma online in cui possano trovare informazioni obiettive - non mediate - relative ai servizi esistenti, agli strumenti disponibili e a tutte le possibilità di impiego dei loro asset.
Un’esperienza simile già esiste: si tratta del sito di comparazione Moneysavingexpert.com ma questo modello andrebbe affinato, semplificato e ripulito dagli annunci pubblicitari (e banner degli sponsor) che inevitabilmente lo rendono fazioso. Si dovrebbe andare nella direzione di un portale che funga da one-stop shop, in cui gli utenti possano trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno senza essere rimandati su altri canali. Inoltre il format ideale sarebbe quello di un’impresa sociale: un servizio non a scopo di lucro alimentato con il contributo di tanti utenti non di parte che facciano informazione in modo trasparente.