
Aon ha presentato i risultati dell’edizione 2017 della Global Risk Management Surveya sui principali rischi percepiti dalle aziende.
Lo studio è stato condotto in 64 Paesi interpellando 1.843 manager di aziende pubbliche e private appartenenti a 33 settori. I Paesi maggiormente analizzati sono gli Stati Uniti, l’Italia e la Polonia.
Dalla ricerca si rileva come a livello globale, il pericolo maggiormente avvertito dalle aziende è quello dei danni reputazionali o al brand aziendale.
Mentre i casi di prodotti difettosi, le pratiche di business fraudolente o episodi di corruzione continuano ad essere delle forti minacce per la reputazione di un’azienda, i social media ne hanno ulteriormente amplificato l’impatto, rendendole ancora più vulnerabili.
Per quanto riguarda l’Italia, (390 i manager che hanno partecipato alla survey di Aon) si posiziona invece al primo posto la crisi economica/lenta ripresa, seguita da: danni a reputazione/marchio, aumento della concorrenza, responsabilità degli amministratori, mancata capacità di innovare/soddisfare i bisogni dei clienti, responsabilità verso i terzi, rischio di credito della controparte (assente nella top 10 a livello globale), danni alla proprietà, interruzione dell’attività e cambiamenti normativi/legislativi.
Il cyber crime ha registrato una decisa scalata nella classifica a livello globale, portandosi dalla nona alla quinta posizione nell’edizione 2017. Il cyber crime, spiegano da AON, rappresenta oggi la principale preoccupazione per le aziende del Nord America, dal momento che la frequenza di attacchi informatici sta aumentando e i piani per la loro gestione sono diventati sempre più complessi, a causa della regolamentazione e l’obbligo di informativa. Questo trend di comunicazione obbligatoria si riscontra a livello internazionale, ad esempio in Europa con i regolamenti di protezione dei dati dell’Unione Europea che entreranno in vigore nel 2018. Le preoccupazioni in ambito di sicurezza informatica continueranno, quindi, ad essere di grande rilevo per le aziende.
I rischi legati alle incertezze politiche, che nella passata edizione erano al quindicesimo posto, sono rientrati nella top 10 in nona posizione. Allo stesso tempo, è diminuita dal 39% al 27% la prontezza nell’affrontare i rischi
Tra gli altri dati di rilievo dell’edizione 2017 della Global Risk Management Survey di AON:
- Una moderata crescita a livello globale ha determinato un cauto ottimismo, il che ha avuto come risultato che a livello globale il rallentamento dell’economia è sceso in seconda posizione;
- La crescente concorrenza è passata in terza posizione. In molti casi la concorrenza si è fatta così serrata che è diventato difficile per i manager delle aziende identificare i loro concorrenti (sia a livello di settore, che di aziende);
- I danni alla proprietà, che erano decimi in classica nell’edizione del 2015, sono slittati alla 13^ posizione. Questo risultato riflette un cambio di priorità, visto che il rischio legato alle incertezze politiche registra una maggiore preoccupazione;
- Le problematiche relative a distribuzione o approvvigionamenti passano dal 14° al 19° posto, occupando così la posizione più bassa dal 2009;
- L’interruzione dell’attività non è presente nella top 10 dei rischi delle aziende del Medio Oriente/Africa, seppure siano quelle che – storicamente – hanno sperimentato un’esposizione maggiore a incidenti che hanno causato l’interruzione delle attività produttive;
- L’incapacità di attrarre o trattenere talenti potrebbe diventare un rischio più rilevante qualora le politiche d’immigrazione cambiassero in Nord America e in Europa, dove i settori tecnologici hanno a lungo impiegato immigrati di talento provenienti da tutto il mondo.