
Il 1° aprile a Roma si è svolta la prima tappa del roadshow 2025 organizzato da Generali e Confindustria, volto a promuovere la cultura della gestione del cyber risk tra le piccole e medie imprese (PMI) italiane.
L’evento ha visto la presentazione del Rapporto Cyber Index PMI Lazio, un’iniziativa che, con il supporto scientifico del Politecnico di Milano e in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, monitora la consapevolezza e la preparazione delle PMI italiane sui rischi legati alla cybersicurezza.
Secondo i dati emersi dal rapporto, il 60% delle PMI laziali intervistate adotta strumenti digitali per supportare l’attività aziendale. Tuttavia, il 4% di queste ha subito violazioni informatiche negli ultimi 4 anni, un dato che evidenzia la vulnerabilità di queste realtà di fronte a rischi cyber.
In confronto alla media nazionale, il Lazio mostra un livello di consapevolezza inferiore, con un punteggio medio di 47 su 100 rispetto al 52 su 100 della media nazionale.
Barbara Lucini, Country sustainability & social responsibility di Generali Italia, ha sottolineato come l’azienda intenda essere partner delle PMI italiane, promuovendo la cultura della cyber sicurezza e mettendo a disposizione le proprie competenze per sensibilizzare sull’importanza di proteggersi adeguatamente, anche attraverso strumenti assicurativi. “Il nostro obiettivo è supportare le PMI nella protezione dei loro dati, clienti e reputazione, in un contesto sempre più digitale e vulnerabile agli attacchi informatici”, ha dichiarato Lucini.
Lorenzo Benigni, Vicepresidente di Unindustria, ha ribadito l’importanza della cybersecurity come strumento strategico per proteggere la competitività e la continuità delle PMI. Le conseguenze di un attacco cyber non si limitano alla perdita di dati, ma possono includere danni economici, interruzione del business e danni irreparabili alla reputazione dell’azienda.
Il Rapporto Cyber Index PMI Lazio ha anche rivelato che il 12% delle PMI laziali è fornitore di multinazionali o aziende con oltre 1.000 dipendenti, e il 15% intrattiene relazioni con la Pubblica Amministrazione. Nonostante ciò, il livello di preparazione delle PMI laziali rispetto ai rischi cyber è ancora insufficiente, con una media di 47 punti su 100, che si traduce in un approccio strategico e operativo ancora poco maturo.
Dai risultati della survey, emerge che il 10% delle PMI laziali è “maturo” in termini di consapevolezza cyber, con un approccio strutturato alla gestione dei rischi. Tuttavia, il 25% delle PMI si trova in una fase iniziale, con scarsa consapevolezza e poche misure di protezione implementate. Il restante 65% delle PMI è informato o consapevole, ma non completamente preparato a mettere in atto azioni concrete per la gestione dei rischi cyber.
Il roadshow proseguirà nei prossimi mesi a Napoli e Genova, con l’obiettivo di raggiungere più PMI in tutta Italia e promuovere la cultura della sicurezza informatica, fondamentale per la protezione delle imprese e per la loro competitività in un contesto digitale sempre più complesso e rischioso. Gli esperti di Generali e Confindustria continueranno a offrire formazione, consulenza e supporto alle PMI per migliorare la loro resilienza e difendersi dalle minacce cyber.