I danni provocati dagli hacker ai sistemi informatici delle aziende americane si fanno sempre più gravi. Tanto da favorire la diffusione delle cosiddette “cyber assicurazioni”, ovvero le polizze che risarciscono i danni provocati dai pirati informatici a software, computer e dispositivi mobile.
Secondo i dati raccolti dal Center for Strategic and International Studies, nel corso del 2013 almeno 3.000 società americane sono state attaccate dagli hacker. Numeri importanti che hanno allarmato gli imprenditori statunitensi che per correre ai ripari si sono rivolti al mercato assicurativo, dove circa 50 compagnie offrono soluzioni contro questo rischio.
La società Betterly Risk Consultant ha stimato in circa 2 miliardi di dollari la spesa sostenuta dalle imprese americane in cyber assicurazioni a fine 2014, pari al 67% in più rispetto a 1,2 miliardi spesi lo scorso anno.
Potenzialmente un unico attacco cyber potrebbe provocare perdite di centinaia di migliaia di dollari, se non di alcuni milioni. Motivo che induce il governo americano a prevedere una forte diffusione di queste coperture. Si presume che nel giro di cinque anni il 90% delle società avrà sottoscritto una copertura assicurativa per tutelarsi dai cyber risk.
Si tratta di un mercato giovane, in grande sviluppo e di grande attrattiva per le assicurazioni che però devono superare un problema non da poco.
Il problema per le società di assicurazione, in un settore nato da poco, è rappresentato dai pochi dati statistici sui quali effettuare un corretto calcolo dei rischi sottoscritti.