
Secondo l’Executive Opinion Survey 2025 del World Economic Forum, diffusa con il supporto di Zurich Insurance Group e Marsh McLennan, i leader d’impresa del G20 non guardano più solo ai rischi economici tradizionali, ma anche alle crescenti fragilità sociali e alle nuove minacce tecnologiche.
Recessione e inflazione restano al primo posto tra le preoccupazioni, ma emergono con forza altri timori: servizi pubblici e protezioni sociali insufficienti, mancanza di opportunità economiche e la diffusione sempre più rapida della disinformazione. Alison Martin, Ceo EMEA & Bank Distribution di Zurich, lo ha spiegato così: “Quest’anno l’indagine è chiara: ambiti come pensioni e sanità pubblica non sono più solo questioni di governo. Devono entrare nell’agenda dei Consigli di amministrazione. In Europa oggi ci sono meno di tre adulti in età lavorativa per ogni pensionato, e oltre un terzo dei cittadini non sta risparmiando abbastanza per la pensione. Questi divari mettono a rischio non solo il benessere dei lavoratori, ma la stabilità sociale nel suo complesso. Il momento di agire è adesso: servono sforzi comuni tra settori per aiutare le persone a costruire resilienza finanziaria e garantire un futuro più solido per tutti”.
Accanto ai rischi sociali, crescono anche le minacce tecnologiche. Andrew George, presidente di Marsh Specialty, ha sottolineato come “la diffusione di disinformazione, alimentata dall’ascesa dell’intelligenza artificiale, stia ampliando la portata delle attività dei cyber criminali. Le sfide legate all’adozione rapida dell’IA e alle minacce cyber sono oggi al centro delle agende dei Consigli di amministrazione”. Allo stesso tempo, sebbene tensioni economiche e geopolitiche abbiano spostato l’attenzione dal cambiamento climatico nel breve periodo, le aziende devono continuare a concentrarsi sui loro obiettivi ambientali, per ridurre i rischi a lungo termine.
Per la prima volta, le minacce legate alla disinformazione entrano nella top five dei rischi percepiti dai leader del G20, a dimostrazione della paura crescente di una vera e propria “guerra dell’informazione” in grado di influenzare elezioni, mercati e infrastrutture critiche. I rischi sociali legati a servizi pubblici e tutele insufficienti occupano il secondo e terzo posto, mentre l’inflazione scende al quarto. Curiosamente, gli eventi meteorologici estremi, che nel 2024 figuravano tra le principali minacce, quest’anno non sono più tra le priorità.
La leadership globale si trova quindi di fronte a un intreccio complesso di sfide economiche, sociali e tecnologiche, che richiede risposte coordinate e una collaborazione sempre più stretta tra istituzioni, imprese e società civile. In altre parole, non basta più reagire: serve visione, strategia e un lavoro comune per affrontare un mondo in rapida trasformazione.