
Il futuro sarà sempre più in mano all’intelligenza artificiale. Secondo i dati di uno studio di Juniper Research, i “robo-advisor”, completamente automatizzati, avranno 987 miliardi di dollari di asset under management (AUM) entro il 2022.
Controllate da sistemi di intelligenza artificiale, queste piattaforme di gestione patrimoniale digitale dovrebbero veder aumentare i loro asset under management di una percentuale annua di circa il 155%, rispetto al 69% di crescita prevista per il mercato complessivo.
Inoltre, ci si attende che nell’arco dei prossimi 4 anni i robo-advisor completamente automatizzati rappresenteranno un quarto di AUM del totale gestito dalle piattaforme digitali, con una progressione che soppianterà gli strumenti semi-automatizzati. Numeri importanti che seguono l’evoluzione demografica della società dove i millennials, cresciuti in un mondo sempre più digitale, stanno raggiungendo l’età in cui la pianificazione finanziaria è un capitolo importante della propria vita.
Solamente un anno fa, una ricerca di ING dimostrava che solo il 2% delle persone in Europa, Stati Uniti e Australia si fidavano di un consulente robot completamente automatizzato per investire i loro risparmi. I consumatori devono acquisire fiducia in questi nuovi strumenti ed è per accompagnare questo progresso che continueranno ad avere un ruolo determinante nel medio periodo le piattaforme “ibride”.