
Le compagnie di assicurazione hanno risposto straordinariamente bene alla pandemia e al conseguente blocco forzato. Le implicazioni finali del Covid-19 per il settore assicurativo sono, tuttavia, ancora sconosciute e lo saranno probabilmente ancora per diverso tempo, a seconda di quando terminerà la seconda ondata di contagi in Europa.
Il vicepresidente di AdvantageGo e responsabile “operations and international growth” per il Regno Unito John Racher, ha dichiarato: “Le organizzazioni che hanno adattato il loro modello di business o hanno aggiunto flessibilità all’interno delle loro strutture hanno acquisito una resilienza che sono riluttanti a perdere”. In un articolo pubblicato su Insurance Day Richter ha identificato cinque aree colpite dalla pandemia e che richiederebbero un’attenzione immediata. “Essere preparati non significa fornire il software più aggiornato e pregare che tutto vada bene perché l’azienda si è dotata della tecnologia più innovativa in circolazione. Si tratta di avere una visione a 360 gradi dell’organizzazione e di riconsiderare ogni singolo aspetto dei processi: sistema di sottoscrizione, portafoglio di rischi, forza lavoro, servizio clienti e competenza digitale. Mentre molte aziende hanno accelerato i loro progetti di trasformazione digitale in risposta al Covid, l’impatto della pandemia ha svelato alcune gravi lacune digitali”.
Racher ha detto che le aziende che hanno adattato e modificato velocemente i loro processi hanno affrontato meglio la crisi pandemica. General Motors e Ford sono due esempi concreti, con alcune linee di produzione passate dall’assemblaggio di automobili alla costruzione di ventilatori. Sebbene questo sia un esempio estremo di aziende che hanno comunque continuato a essere imperniate sul proprio core- business, ci sono stati altri casi di cambiamento produttivo, come le aziende di abbigliamento che dalla produzione di vestiti si sono riconvertite a produrre mascherine o i ristoranti che si sono attrezzati durante il lockdown a offrire pasti da asporto.
“Anche se non stiamo in alcun modo sostenendo che gli assicuratori debbano iniziare a vendere qualcosa di diverso dalle polizze, abbiamo scoperto, parlando con i clienti, che un ambiente di lavoro più agile dipende in gran parte dal livello di prontezza di risposta e capacità digitale”, ha concluso Racher.