
Evan Greenberg, Ceo di Chubb, ha spiegato nel corso di un’intervista televisiva rilasciata alla CNBC che la sua compagnia investe annualmente oltre 1 miliardo di dollari in nuove tecnologie e ora sta focalizzando le attenzioni sull’utilizzo dei big data. Una spesa considerevole. Ma perché Chubb spende così tanto?
“Siamo nel pieno di un processo di trasformazione che parte dall’analogico per andare verso il digitale e se rimani indietro sei spacciato”.
Oltre alla digitalizzazione dei processi assicurativi, Evan Greenberg ha sottolineato che Chubb punta a utilizzare i big data anche per aiutare in maniera concreta i consumatori a prevedere e mitigare i rischi emergenti. “Le persone vogliono servizi, sempre e potervi accedere ovunque. Il focus della attività si sposterà sempre di più dal prodotto alla prevenzione, al prevedere l’insorgenza di nuovi rischi e tutto ciò richiede l’analisi approfondita dei dati e l’utilizzo dell’Internet of Things”. Secondo Greenberg i big data potranno dare un grande aiuto anche nella fase di scrittura delle soluzioni assicurative, rendendole molto più semplici da capire, soprattutto per il segmento aziende.
“Facciamo un esempio. Se oggi una piccola azienda richiede la nostra assistenza, prima della fase di sottoscrizione deve rispondere a un questionario di circa 30 domande. L’obiettivo di Chubb è quello di arrivare nell’arco dei prossimi 18 mesi a snellire le procedure con sole 7 domande, perché le restanti informazioni utili possono essere reperite dall’analisi dei dati pubblicamente disponibili”. Questa è la strada, anche se il sogno di Greenberg è di ottimizzare il tutto arrivando a chiedere solamente due dati: il nome e l’indirizzo. E viste le potenzialità delle nuove tecnologie la realtà potrebbe presto superare i sogni.