Il turismo di lusso non conosce la parola crisi. Secondo la XXIV Edizione del “Rapporto sul Turismo Italiano”, curato da oltre dieci anni dal Cnr-Iriss di Napoli, nonostante la pandemia Covid il “turismo di lusso” sta crescendo.
“Lo scopo principale del turismo di lusso è l’acquisizione di esperienze uniche, autentiche e di qualità che si acquisiscono principalmente attraverso la fornitura di servizi personalizzati ed esclusivi, di solito a costi più elevati rispetto ad altri tipi di turismo”, spiega il ricercatore ed economista del Cnr-Iriss, Antonio Coviello, autore dello studio specifico di settore pubblicato nel Rapporto, docente di Marketing del Turismo all’Università di Napoli “Parthenope” nell’anno accademico trascorso. Questo costo di solito supera i 750 euro per notte e per persona per un soggiorno di 1-3 notti, o supera i 500 euro per notte e per persona per un soggiorno di più di 4 notti. Naturalmente, gli importi citati sono una spesa minima che definisce il turismo di lusso e può raggiungere livelli dovuti alle fluttuazioni stagionali. Anche per i viaggi di lusso, a livello globale, ovviamente il 2020 si è rivelato un anno di profondi cambiamenti nel modo di vivere: i turisti non hanno viaggiato, cambiando le modalità e le tempistiche di acquisto anche di altri ‘prodotti di lusso’. L’acquisto online di questi beni, infatti, è cresciuto vertiginosamente, raddoppiando la sua quota di mercato al 23% nel 2020 rispetto al 12% registrato nell’anno precedente.
Anche per i viaggi di lusso, a livello globale, ovviamente il 2020 si è rivelato un anno di profondi cambiamenti nel modo di vivere: i turisti non hanno viaggiato, cambiando le modalità e le tempistiche di acquisto anche di altri ‘prodotti di lusso’. L’acquisto online di questi beni, infatti, è cresciuto vertiginosamente, raddoppiando la sua quota di mercato al 23% nel 2020 rispetto al 12% registrato nell’anno precedente.
Le tendenze mostrano che i consumatori di lusso cercano sempre più motivazioni spirituali ed emotive più elevate, come il bisogno di appagamento interiore, la creatività, l’autostima, l’appartenenza e l’appagamento il desiderio di viaggiare. Di conseguenza, un aspetto sempre più importante dei viaggi di lusso è il benessere (sovente, ad esempio, i viaggiatori accompagnano le loro vacanze con servizi di meditazione, yoga, fitness e spa). La personalizzazione è al centro di molti fornitori di servizi di lusso, in quanto cercano di offrire esperienze personalizzate per i consumatori, particolarmente apprezzate dai viaggiatori di lusso.
L’acquisizione di “esperienze innovative, insolite ed esotiche”, caratteristica dei ‘big spender’, possono includere alloggio in esclusivi hotel a 5 o 6 stelle hotel, suite e ville in tutto il mondo, cenare in ristoranti sofisticati e premiati che offrono esperienze culinarie uniche, attività di benessere come trattamenti spa e massaggi, crociere di lusso, noleggio di yacht, strutture sportive come campi da tennis e campi da golf, ecc.
“Gli scenari dei viaggi di lusso per il 2021 sono molteplici, con una previsione di crescita che varia dal +10/+12% al +17/+19%, a seconda dell’evoluzione del Covid-19, delle condizioni macroeconomiche, della velocità a cui si tornerà a viaggiare a livello globale e della ripresa di fiducia da parte dei consumatori locali”, precisa Coviello.
I dati dell’ultimo rapporto “Italy hotel investment report 2020” pubblicati dalla società Ernst & Young mostrano che c’è ancora interesse per il mercato alberghiero italiano. Lo studio, infatti, rivela che il volume degli investimenti alberghieri in Italia a dicembre 2020 è stato di poco superiore a 1 miliardo di euro, con 31 transazioni, in calo del 68% rispetto al picco raggiunto nel 2019, che però è stato un anno record: rispetto ai volumi degli ultimi cinque anni il calo si può calcolare intorno al -25%. Ciò significa che l’interesse per il mercato è rimasto più o meno intatto, nonostante tutto. I prezzi e i rendimenti sono rimasti sostanzialmente in linea con il periodo pre-Covid. Venezia risulta la destinazione più attrattiva per gli investitori alberghieri, con 413 milioni di euro in investimenti, il 39% degli investimenti totali nel 2020; Roma si è classificata al secondo posto (26%), con un calo significativo rispetto all’anno precedente (-48%), seguita da Firenze (11%) e Milano (7%). Venezia – in termini di valore per camera d’albergo – rimane la città più costosa (in media 540 euro per camera), seguita da Roma (248), Firenze (200) e Milano (90).