Le imprese italiane continuano a non avere accesso al credito e le cose non sono cambiate neanche dopo che le banche italiane si sono riempite di liquidità grazie ai prestiti a tassi di favore ottenuti dalla Banca Centrale Europea. Insomma, gli ingranaggi sono ancora inceppati e a farne le spese sono le imprese, soprattutto le medie e le piccole.
Secondo un’analisi dell’ufficio studi della Cgia di Mestre, la crisi del credito continua a essere pesante. Infatti, tra ottobre e dicembre 2011 i prestiti erogati dal sistema bancario alle imprese sono diminuiti dell’1,5% con un picco negativo a dicembre del 2,2%. La Cgia afferma che “ci troviamo di fronte a una vera e propria stretta creditizia”. La stretta è stata dovuta anche all’aumento delle insolvenze in capo alle aziende: nel 2011 hanno superato gli 80 miliardi di euro (+36% rispetto al 2010). Gli aumenti dei tassi di interesse sono costati alle imprese 3,7 miliardi di euro.