Che siano amate o odiate, le cinture di sicurezza sono senza dubbio tra i più importanti meccanismi di sicurezza per chi si trova alla guida o all’interno di un’automobile. A otto anni dall’entrata in vigore della legge che rende obbligatorio l’uso delle cinture di sicurezza per tutti i passeggeri presenti nell’abitacolo della vettura, il Centro Studi e Documentazione Direct Line ha voluto interrogare gli automobilisti italiani sul rapporto e sull’uso di questo fondamentale dispositivo di sicurezza.
Buono, ma non troppo: così potremmo definire l’atteggiamento degli italiani a 8 anni dall’obbligo delle cinture posteriori e dal più che ventennale obbligo delle cinture. Ad affermare chiaramente di utilizzare le cinture sempre è infatti l’88% degli intervistati, una percentuale alta, ma che evidenzia la resistenza di una minoranza di automobilisti che ancora non rispetta le regole in materia. Il restante 12% che manca all’appello dei diligenti, infatti, si divide tra coloro che usano la cintura qualche volta (9%), quelli che la indossano esclusivamente nei lunghi viaggi (1%) e coloro che la allacciano solo quando siedono sul sedile anteriore (2%). Analizzando i dati per fasce d’età, è interessante sottolineare come il premio per i più attenti alla sicurezza vada proprio ai guidatori più giovani (18 – 24enni) che con il 90% registrano la percentuale più alta di coloro che indossano sempre le cinture. Seguono a poca distanza i 35-44enni con l’89%, mentre i 25-34enni e gli over 45 finiscono all’ultimo posto entrambi con l’84%.
La ricerca di Direct Line offre, inoltre, un interessante spaccato regionale dal quale emerge la tendenza all’uso delle cinture dei cittadini di alcune delle principali città italiane. Ecco di seguito la classifica degli automobilisti più attenti ad allacciare le cinture, tra le città interessate dal sondaggio, secondo quanto dichiarato dagli intervistati:
CLASSIFICA DI PROPENSIONE ALL’USO DELLE CINTURE |
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1. |
Veronesi |
2. |
Milanesi |
3. |
Cagliaritani |
4. |
Bolognesi |
5. |
Bresciani |
6. |
Torinesi |
7. |
Fiorentini |
8. |
Romani |
9. |
Palermitani |
Spostando l’attenzione sui passeggeri, piccoli o grandi che siano, la situazione nazionale non è delle più rosee: dal sondaggio emerge infatti che a conoscere la normativa per il corretto trasporto dei bambini in auto e a prestare l’adeguata attenzione affinché le cinture dei più piccoli siano allacciate nel modo giusto è il 70% degli italiani. Tra coloro che ammettono di non essere informati troviamo un pentito 7% che afferma di volersi documentare e un altro 7% che dichiara invece di non conoscere la normativa e che il proprio intuito e la propria guida sono sufficienti a salvaguardare la sicurezza dei piccoli passeggeri. Un 16% si dichiara invece disinformato in quanto non ha mai trasportato bambini nella propria macchina.
Decisamente negativo invece il dato relativo agli ospiti seduti sui sedili posteriori della vettura: solo il 38% dei guidatori italiani si accerta che anche i compagni di viaggio seduti nel retro allaccino le cinture. Più della metà degli intervistati (51%) non presta attenzione a questa pratica lasciando libera scelta ai passeggeri adulti (45%) o perché convinti che l’uso delle cinture non sia fondamentale per i sedili posteriori (6%). Un 12% ne impone l’uso anche dietro se il passeggero è un bambino.
“Le cinture di sicurezza non sono un optional e devono sempre essere indossate da tutti i passeggeri – commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing di Direct Line. – È questo il messaggio che abbiamo voluto trasmettere attraverso questo sondaggio. Riteniamo infatti fondamentale sottolineare come in Italia la situazione e la conoscenza degli obblighi e dei doveri degli automobilisti siano ancora troppo sottovalutati. Direct Line è da sempre impegnata nella promozione di una cultura della guida sicura e responsabile, per questa ragione speriamo che i risultati di questa indagine possano servire a tutti gli automobilisti italiani a comprendere che il rispetto delle normative, delle leggi e delle pratiche di buon senso è un dovere civile e morale per proteggere dai pericoli della strada se stessi e i propri cari, a partire dai bambini”.