
L’Ivass ha pubblicato il Bollettino statistico con i principali dati sull’attività assicurativa delle imprese vigilate nei rami infortuni e malattia.
Nel 2023 la spesa sanitaria complessiva in Italia è stata di 176,1 miliardi di euro, pari all’8,3% del PIL. La quota prevalente della spesa sanitaria, pari al 74% del totale (6,1% del PIL), è stata sostenuta dal settore pubblico, mentre il 23,1% è stato attribuito alla spesa out-of-pocket a carico diretto dei cittadini.
La spesa sanitaria intermediata, gestita da fondi sanitari e imprese di assicurazione, ha inciso sul totale per il 2,9%.
I premi raccolti dalle imprese di assicurazione nel comparto salute hanno raggiunto nel 2023 i 7.425 milioni di euro, di cui 3.499 milioni per il ramo infortuni e 3.926 milioni per il ramo malattia, con un incremento complessivo del 6,7% rispetto al 2022.
Il ramo malattia ha registrato una crescita del 10,9%, mentre il ramo infortuni ha segnato un aumento del 2,4%.
Nei primi tre trimestri del 2024 il trend positivo della raccolta premi è stato confermato, con un incremento del 11,7% per il ramo malattia e del 3,0% per il ramo infortuni rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente.
Il mercato si caratterizza per una forte concentrazione: le prime cinque imprese raccolgono il 66% dei premi del ramo malattia e oltre il 61% di quelli del ramo infortuni.
Nel 2023 le polizze collettive del ramo malattia sono risultate molto diffuse, con oltre un italiano su cinque che ne ha sottoscritta una, in prevalenza attraverso fondi sanitari. Il premio medio per unità di rischio delle polizze malattia, al netto degli oneri fiscali, è stato di 191 euro (+11% rispetto al 2022), mentre quello infortuni si è attestato a 61 euro (+3,5%).
Per entrambi i rami si è registrato un aumento della frequenza dei sinistri, mentre il costo medio dei sinistri indennizzati nello stesso anno di accadimento si è ridotto. Il loss ratio e il combined ratio del ramo malattia sono rimasti invariati rispetto all’anno precedente, attestandosi rispettivamente al 70,5% e al 93,5%, mentre per il ramo infortuni i due indicatori si sono mantenuti stabili al 41,8% e al 78,0%.
Il risultato del conto tecnico del ramo malattia, al netto della riassicurazione, è stato positivo per 219 milioni di euro, quasi raddoppiato rispetto al 2022 grazie agli utili sugli investimenti.
Il ramo infortuni ha chiuso con un risultato positivo di 743 milioni di euro (+24,7%), beneficiando del contributo del saldo tecnico del lavoro diretto e dell’utile da investimenti.