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John Nelson, chairman dei Lloyd’s al rendezvous dei riassicuratori di Montecarlo

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Giovedì, 9 Ottobre, 2014 - 09:11
Autore: Gillespie

Intervenuto al tradizionale Rendezvous riassicurativo di Monte Carlo, il chairman dei Lloyd’s of London, John Nelson si è detto soddisfatto dell’andamento del mercato londinese che ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile di 2,72 miliardi di dollari. Uno dei migliori risultati mai registrati.

Da quando ha sostituito Lord Peter Levene nel 2011, John Nelson ha prestato grande attenzione ad allargare il perimetro dei Lloyd’s. “Essere un hub globale, un punto di riferimento per il mercato assicurativo e riassicurativo è la nostra sfida”, ha detto Nelson.

Come tutta l’industria riassicurativa anche i Lloyd’s fanno i conti con le criticità di un mercato dominato dal bassi tassi di interesse e dall’apporto di nuovi capitali alternativi.

Un mix di fattori che mettono pressione “sui premi” e nonostante una stagione tranquilla per quanto riguarda gli uragani, i margini di profitto sono andati a ridursi. “Per questo motivo, mantenere sotto controllo l’attività di underwriting è molto importante”.

Sul lungo periodo l’obiettivo di Nelson è di aumentare ulteriormente la penetrazione dei Lloyd’s su scala internazionale.

Il cardine del piano “Vision 2025” presentato a inizio del suo mandato si basa infatti sull’espansione a livello globale.

“Guardando ai progressi che stiamo facendo in Sud America, in Europa orientale, in Medio Oriente, nel Sud Est asiatico e in Cina, possiamo dire che siamo sulla buona strada per centrare gli obiettivi prestabiliti”.

E il recente via libera ottenuto dalle autorità cinesi per aprire un nuovo ufficio targato Lloyd’s a Pechino che va ad aggiungersi a quello di Shanghai è il miglior testimone delle parole di Nelson.

I sindacati dei Lloyd’s sono pienamente coinvolti nell’utilizzo di capitale alternativo e stanno allargando i loro orizzonti. Secondo le stime di Nelson il mercato riassicurativo riconducibile ai Lloyd’s vale oggi circa 600 miliardi di dollari e nel giro dei prossimi 15 anni il suo peso dovrebbe salire a 2 trilioni di dollari.

Nelson ha descritto la crescita di capitale alternativo immesso sul mercato dagli investitori come un primo segnale di interesse nei confronti del mercato assicurativo in generale, come una sorta di segnale per la “creazione di una nuova classe di asset”, del tutto simile all’evoluzione degli investimenti nel real estate. “Questo capitale, adeguatamente sfruttato (valorizzato) – ha detto Nelson – aiuterà il processo di crescita dell’industria sul lungo periodo”.

Tra le tante variabili e incertezze del mercato, una convinzione resta ferma e immutabile: “i Lloyd’s – ha precisato Nelson – continueranno ad essere il mercato dei broker”. Oggi sono circa 200 i broker regolarmente impegnati sulla piazza londinese e pertanto, il processo di crescita dei Lloyd’s va portato in altre parti del mondo, ha spiegato Nelson.

Passando al tema delle coverholders, per cui i sindacati riconoscono ad alcuni broker l’utilizzazione del nome in fase di sottoscrizione, Nelson ha ricordato che “si tratta di un modello che funzione molto bene: è molto efficace perché permette ai coverholders di trattare direttamente con gli assicurati”.

Nelson ha inoltre sottolineato il ruolo fondamentale che accompagna da sempre i Lloyd’s nell’innovazione delle coperture per i rischi emergenti. Secondo il punto di vista di un uomo come Nelson che ha vissuto la maggior parte del suo tempo al di fuori dell’industria assicurativa (la sua carriera si è infatti sviluppata principalmente nel settore bancario) “sia nelle economie avanzate che nei paesi emergenti i rischi sono aumentati in maniera esponenziale così come è cresciuto notevolmente il livello di risk management con evidenti benefici per la tutela delle aziende”. Nel corso degli ultimi anni sono evidentemente cambiati i rischi “top” che le imprese devono fronteggiare e Nelson ha ricordato i rischi informatici. Ma non sono i soli, perchè ci sono altri rischi intangibili, come i danni reputazionali e quelli legati alla supply chain che rappresentano la grande sfida per l’industria assicurativa in generale e uno stimolo per i Lloyd’s a creare le migliori soluzioni per questi rischi.

Tag: 
Lloyd's

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