Secondo una stima di KPMG la gestione di emergenze politiche e crisi istituzionali raggiungerà un giro d’affari di oltre 10 miliardi di dollari entro il 2018, di fatto divenendo uno dei settori di punta del mercato assicurativo.
La causa dell’aumento esponenziale dell’interesse verso questo tipo di copertura è dovuta all’instabilità macroeconomica, all’aumento dei recenti attacchi terroristici, alla crescente minaccia di cyber attacchi e allo scenario politico globale caratterizzato da equilibri molto precari.
La società di consulenza ha individuato due gap nel mercato:
- La mancanza di prodotti in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, come assicurazioni anti-terrorismo che coprano i costi delle interruzioni di business indipendentemente dai danni alle proprietà
- La scarsa capacità di evolvere l’offerta di servizi di prevenzione e consulenza tramite prodotti che sappiano indirizzare le maggiori preoccupazioni dei consumatori: Come si possono limitare i danni di tali eventi? Come si può riavviare il business nel minor tempo possibile dopo un attacco?
Paul Merrey, del KPMG Global Strategy Group, ha sottolineato come la gestione di rischi politici sia uno dei temi più caldi per i consigli direttivi delle principali aziende sia americane che europee. Ha aggiunto: “Il recente tentativo di golpe in Turchia, gli attentati in Francia e in Germania hanno messo ulteriore pressione sull’industria assicurativa affinché metta a punto soluzioni efficaci. Questi eventi necessitano di una risposta coesa e decisa da parte del settore, che è chiamato a cogliere questa istanza. La prevenzione di tali rischi infatti è destinata a divenire una delle aree a maggior crescita nei prossimi anni”.