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L’assicurazione del rischio cyber è un mercato ancora immaturo in Italia

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Martedì, 7 Febbraio, 2017 - 08:18
Autore: Gillespie

Secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno “Cyber Crime: La minaccia invisibile che cambia il mondo”, cresce l’attenzione delle imprese italiane per la sicurezza informatica. 

Il mercato delle soluzioni di information security in Italia nel 2016 raggiunge i 972 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto 2015, con una spesa concentrata tra le grandi imprese (74% del totale), suddivisa tra tecnologia (28%), servizi di integrazione IT e consulenza (29%), software (28%) e managed service (15%).

Sebbene cresca la consapevolezza, di fronte alle nuove sfide poste dallo sviluppo di tecnologie come Cloud, Big Data, Internet of Things, Mobile e Social, non è ancora diffuso un approccio di lungo periodo alla gestione della sicurezza e della privacy: solo il 39% delle grandi imprese ha un piano di investimento con orizzonte pluriennale e solo il 46% ha in organico in modo formalizzato la figura del Chief Information Security Officer, il profilo direzionale a capo della sicurezza.

Dai dati della ricerca emerge come il mercato dell’assicurazione del rischio cyber sia ancora immaturo in Italia. La copertura del rischio cyber è orientata a coprire i danni causati direttamente al sottoscrittore o a terze parti, dall’investigazione e gestione degli eventi, alla gestione delle istruttorie, alla copertura danni. Solo il 15% delle imprese ha già attive coperture assicurative, sebbene solo in poco più della metà dei casi (8%) si tratti di polizze espressamente orientate al rischio Cyber, mentre nei restanti casi si tratta di coperture generalistiche che la offrono tra le condizioni. Il 29% è in valutazione di coperture assicurative, mentre il 32% non ritiene sufficientemente maturo il mercato cyber insurance o non ritiene il problema rilevante.

I progetti di sicurezza delle aziende italiane sono orientati principalmente all’identificazione del rischio e alla protezione dagli attacchi, mentre sono ancora immaturi il supporto alla rilevazione degli eventi e poi la risposta e il ripristino. I progetti più diffusi tra le grandi imprese infatti sono i penetration test e la data security (51%), network security (48%), application security (45%), endpoint security (43%), security information & event management (SIEM) (38%), messaging security (38%), web security (36%), identity governance & administration (IGA) (32%), threat intelligence (20%), transaction security (19%), social media security (16%).

Le policy maggiormente presenti invece riguardano il backup (89%), la gestione degli accessi logici (84%), la regolamentazione delle policy di sicurezza informatica (80%), la gestione e l’utilizzo dei device aziendali (72%), la gestione del ciclo di vita del dato (58%), l’utilizzo di social media e web (57%), le azioni da mettere in atto in risposta agli incidenti informatici (52%), le policy di classificazione dei dati (52%) e di criptazione degli stessi (39%).

Tag: 
Cyber Risk
Cyber Security

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