L’industria del carbone si vede sempre più costretta ad accantonare decine di milioni di dollari come forma di autoassicurazione, in considerazione delle sempre maggiori difficoltà che trova a reperire coperture assicurative, in particolare per nuovi progetti.
Gli assicuratori devono infatti far fronte alle pressioni di azionisti, governi e gruppi ambientalisti che spingono per limitare l’utilizzo del carbone. Curioso che mentre si continua a parlare di emergenza climatica e di sostenibilità ambientale, si registri un aumento della domanda di combustibile fossile.
Secondo cinque manager dell’industria mineraria sentiti da Reuters, il settore si sta sempre più muovendo verso l’autoassicurazione e l’autofinanziamento, poiché è sempre più difficile e dispendioso, reperire sul mercato una copertura assicurativa
Tre società di brokeraggio hanno spiegato che possono essere necessari mesi e dozzine di richieste agli assicuratori prima di trovare la copertura per un cliente che opera nell’industria del carbone.
La diminuzione dell’offerta assicurativa per il fossile ha portato a un aumento dei premi di quasi tre volte superiore rispetto al benchmark del settore.
Le tariffe assicurative per il carbone termico (il tipo di carbone utilizzato per produrre energia elettrica e calore, con le più alte emissioni di CO2) sono aumentate di oltre il 20% lo scorso anno, ben al di sopra dell’aumento del 7,3% del benchmark di Marsh Global Insurance Market Index.
Whitehaven Coal, la principale miniera di carbone indipendente australiana, ha visto i suoi costi assicurativi quasi raddoppiare negli ultimi due anni, ha detto a Reuters una fonte interna alla società che ha chiesto di non essere identificata.
Davanti a questo scenario molte società che operano nel fossile cercano soluzioni alternative, mentre la produzione di carbone continua ad aumentare. L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) prevede che nel 2023 le forniture globali supereranno il record dello scorso anno di 8,6 miliardi di tonnellate, dopo che la crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha costretto molti paesi a utilizzare il carbone per continuare a tenere le luci accese.
Ma la necessità di stanziare fondi per l’autoassicurazione vincola molto denaro nei bilanci delle aziende carbonifere, con il rischio di veder aumentare la loro vulnerabilità.
Tre analisti hanno detto a Reuters che le aziende del carbone sono state in grado di assorbire qualsiasi aumento dei costi grazie ai profitti record dello scorso anno, ma potrebbero avere problemi in tempi più magri, poiché i problemi a reperire coperture assicurative fanno aumentare i costi di produzione.