Il welfare aziendale è diventato per i lavoratori uno strumento indispensabile. Durante le difficoltà economiche e sociali della lunga emergenza sanitaria sono cresciuti i fringe benefit, buoni acquisto utilizzabili per spesa, carburante, shopping e elettrodomestici disponibili in forma cartacea o elettronica messi a disposizione dei dipendenti da parte delle aziende
Il welfare sociale ha rappresentato il 50% della spesa complessiva in istruzione, previdenza e sanità integrativa. Le erogazioni di welfare sulla base di contrattazione sindacale sono cresciute del 19,5% nel 2020, in aumento rispetto al 15,6% del 2019. È quanto emerge dall’Osservatorio Welfare curato da Edenred, leader mondiale nelle soluzioni di welfare aziendale, analizzando un bacino di 500 mila utenti e 3 mila imprese (dati 2020).
Il credito welfare pro capite disponibile per singolo dipendente è di circa 850 euro, in linea con gli 860 euro del 2019. Una differenza praticamente irrilevante soprattutto se si tiene conto dei cambiamenti dovuti ad un momento critico e del calo del Pil dell’8,8%. I flexible benefit si confermano un valore in più. A fronte di una caduta del reddito delle famiglie, secondo la Banca d’Italia di circa 3 punti, la quota welfare continua a giocare un ruolo essenziale come sottolinea anche Stefania Rausa, Direttore Marketing e Comunicazione di Edenred Italia: “Il welfare aziendale - spiega - si conferma, anche durante la pandemia, un fondamentale e virtuoso strumento di valorizzazione del rapporto tra impresa, dipendente e collettività e uno stimolo importante ai consumi, che hanno subito una preoccupante contrazione, a causa della crisi economica”.
Una novità emerge nella composizione complessiva dei consumi: il peso rilevante della macrocategoria composta da fringe benefit e area ricreativa, che raggiunge nel 2020 circa il 45% dei consumi rispetto al circa 41% del 2019. E se l’area ricreativa ha subìto una contrazione causata dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria - passando dal 22% circa del 2019 al 15% del 2020 - tendenza opposta invece l’hanno avuta i fringe benefit con un’espansione aumentata dal 18% circa nel 2019 al 30% circa nell’anno successivo. Crescita avvenuta grazie all’intervento del Legislatore che ne ha previsto un raddoppio della tasca di esenzione fiscale per il solo 2020 con il “Decreto Agosto” passando dai canonici 258,23 a 516,46 euro. Tra i beni che beneficiano di questa disciplina di favore ci sono, tra gli altri, buoni spesa e buoni carburante.
Il welfare sociale conferma il suo peso. L’aggregato di spesa relativo al welfare sociale, ovvero la macrocategoria istruzione, previdenza e sanità, continua a ricoprire circa il 50% dei volumi di spesa complessivi anche per il 2020, in lieve calo dal 54% circa dell’anno precedente; in particolare calano, rispetto al totale, le spese per rimborsi istruzione (dal 33,8% nel 2019 al 28,3% nel 2020) parzialmente bilanciate da un aumento di spesa in previdenza integrativa e complementare (dal 12,7% nel 2019 al 13,7% nel 2020) e assistenza sanitaria (dal 7,6% nel 2019 all’8,9% nel 2020).