
Il convegno AIBA, svoltosi l’altro giorno a Roma, ha messo in luce il ruolo cruciale della tecnologia nel promuovere la prevenzione, ridurre i costi sociali e costruire un Paese più resiliente.
L’evento, dal titolo “Tech to protect: il Broker e l’innovazione tecnologica nella protezione di ecosistema, imprese e cittadini”, ha riunito esperti del mondo assicurativo, accademico e del welfare per discutere due grandi sfide del nostro tempo: il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione.
Il presidente di AIBA, Flavio Sestilli, ha aperto i lavori sottolineando come la sostenibilità non sia più un’opzione, ma l’unica strada percorribile. Ha citato il Decreto Cat Nat, che obbliga le imprese a coprirsi dai rischi catastrofali, come passo importante, ma ha evidenziato la necessità di interventi più ampi in prevenzione e adattamento. Intanto, l’Italia deve fare i conti con un’altra emergenza: quella demografica. Gli over 65, oggi il 14% della popolazione, nel 2050 saranno il 34,5%, mentre il crollo delle nascite mette a rischio il sistema sanitario, pensionistico e assistenziale.
In questo scenario, la tecnologia può fare la differenza, migliorando la diagnostica, ottimizzando la gestione dei rischi e trasformando il settore assicurativo da semplice pagatore di risarcimenti a promotore attivo di prevenzione. L’Impact Underwriting, ovvero l’uso di dati e intelligenza artificiale per anticipare i rischi, potrebbe ridurre i costi per la collettività e migliorare la qualità della vita. Infine, Sestilli ha ribadito il ruolo sociale del broker: “Come intermediari a metà strada tra il mercato assicurativo e le imprese, siamo in una posizione ideale per leggere i cambiamenti in corso nella società, intercettare i bisogni emergenti, supportare i clienti con la nostra consulenza professionale, anche potenziata dalla tecnologia e dall’AI, e rappresentare le nuove esigenze al mercato, facendo da motore di innovazione. E non solo. Oggi vediamo che i Broker sono anche, e sempre più, consulenti di persone fisiche: le aiutano a pianificare al meglio le strategie di tutela del rischio. Siamo certi che questo trend andrà ad evolversi in futuro”.