L’87% delle imprese italiane utilizzerà entro 3 anni robot di seconda generazione, sistemi avanzati in grado di automatizzare in maniera profonda l’attività industriale, consentendo a macchinari e dispositivi di prendere decisioni e compiere azioni in maniera autonoma, di auto-adattarsi ai cambiamenti della produzione o delle condizioni ambientali e di lavorare anche in situazioni di rischio.
Tuttavia, al momento, sono pochi ad aver adottato una strategia che consenta di sfruttarne a pieno le potenzialità. È quanto rileva Boston Consulting Group nell’indagine “Advanced Robotics in the Factory of the Future”, condotta Boston Consulting Group su 1314 dirigenti di imprese produttive di 12 Stati, tra cui l’Italia.
A livello globale, il 52% dei manager intervistati sostiene che queste tecnologie diventeranno parte essenziale della produzione industriale entro il 2025. E l’86% delle aziende internazionali intende impiegarli nel proprio sistema produttivo nell’arco dei prossimi tre anni, con un picco del 91% tra le imprese tecnologiche. Passando all’Italia, ben l’87% delle imprese utilizzerà robot di seconda generazione, un valore vicino alla media globale, superiore a quello rilevato in Giappone (72%), UK (75%) o USA (80%), anche se inferiore a quello di Germania e Francia (92%) e dalle capofila Cina (96%) e India (97%).
Per la maggioranza delle aziende, questo inciderà sulle competenze richieste al personale: “Il modello di produzione abilitato dalla robotica avanzata produrrà una riqualificazione della forza lavoro e una nuova organizzazione della fabbrica”, dice Jacopo Brunelli, Partner e Managing Director di BCG. “Aumenteranno i dipendenti più qualificati e con conoscenze interdisciplinari in grado di gestire i processi produttivi automatizzati; diminuirà, invece, la domanda di forza lavoro tradizionale. Rispetto al modello tradizionale, con poche persone al vertice e una base di operai che svolgono attività semplici e ripetitive, la fabbrica intelligente del futuro avrà una gestione più orientata alla motivazione, al lavoro di squadra e per obiettivi”.
Ma a fronte di questa consapevolezza sull’importanza dei sistemi avanzati di robotica, quante sono le imprese che hanno pianificato le tappe per affrontare il cambiamento? Solo un’impresa su dieci (11%) ha già introdotto con successo i robot di nuova generazione nelle fasi produttive e solo il 20% ha stabilito un piano per convertire la produzione nei prossimi 3-5 anni.
Le altre sono frenate dall’attuale sistema di sviluppo delle nuove tecnologie, che solo dal 30% sono ritenute mature ed efficaci.