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Le tensioni politiche in Asia alzano l’asticella dei rischi nel settore marine

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Mercoledì, 15 Febbraio, 2017 - 08:12
Autore: Gillespie

Le tensioni politiche che caratterizzano il Mar della Cina, principalmente nelle aree Est e Sud, sono motivo di grande preoccupazione per tutto il settore marittimo, perché costituiscono un grave pericolo per le navi di passaggio su quel pezzo di mare.

Secondo Marcus Baker, responsabile della divisione marine di Marsh, circa il 30% del commercio marittimo globale passa attraverso il Mare Cinese Meridionale, teatro di un groviglio di dispute di sovranità che hanno diviso in questi anni soprattutto tre Paesi (Cina, Filippine e Vietnam).

Molte di queste controversie si trascinano ormai da decenni, ma nell’ultimo anno le tensioni sono aumentate, alzando il livello del rischio politico in tutta l’area.

L’edizione 2017 della Political Risk Map di Marsh ha individuato alcune delle più accese dispute dell’area Asia-Pacifico che potrebbero prossimamente degenerare:

  •  Cina e Vietnam si contendono la sovranità sulle isole Paracels, al largo delle quali la Cina aveva installato una piattaforma petrolifera circa tre anni fa, che aveva scatenato fortissime proteste anti-cinesi nel Paese del sud-est asiatico.
  • Cina e Filippine si contendono l’arcipelago delle Spratly e la Scarborough Shoal, sui cui atolli Pechino ha realizzato diversi lavori di ampliamento (come le piste di atterraggio e altre strutture a scopo militare) a partire dal 2015. In gran parte disabitate, le isole sorgono in un’area potenzialmente ricca di risorse e fondamentale per le rotte commerciali.
  • La disputa tra Giappone e Cina sulle isole Senkaku/Diaoyuè riesplosa nel 2012, dopo l’annuncio da parte dell’allora governo giapponese di volere nazionalizzare l’arcipelago del Mare Cinese Orientale. Dopo mesi di tensione e di raffreddamento dei rapporti diplomatici tra Cina e Giappone, la disputa ha avuto una prima risoluzione in occasione della visita a Pechino del primo ministro giapponese, Shinzo Abe, in occasione del vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) del novembre 2014, dove ha incontrato il presidente cinese, Xi Jinping. Cina e Giappone hanno firmato all’epoca un accordo in cui veniva riconosciuta la divergenza di vedute sulle isole contese tra i due Paesi asiatici, anche se senza reali passi in avanti sulla risoluzione della disputa.
  • Corea del Sud e Giappone sono invece in lotta per le isole di Dokdo (Takeshima in giapponese), un piccolo arcipelago che si trova circa a metà strada tra i due paesi ed è rivendicato da entrambi, anche se è occupato da decenni dalla Corea del Sud. 

Inoltre, a gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato il neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che poche settimane fa ha riacceso le tensioni anche tra Stati Uniti e Cina. Infatti, il segretario alla Difesa americano James Mattis, ha rassicurato il governo giapponese che l’alleanza tra i due Paesi continuerà a essere “una pietra miliare” per la stabilità nella regione e che Washington continuerà a stare dalla parte di Tokyo sulla questione delle Senkaku, le isole contese proprio con la Cina. L’esecutivo di Donald Trump ha di fatto subito rinsaldato l’asse con il Giappone e, allo stesso tempo, ha inviato segnali ben precisi alla Cina, considerato dal neo presidente il nemico numero uno.

“Gli Stati Uniti continueranno a riconoscere l'amministrazione giapponese delle isole e come vi si applica l’articolo 5” dell’alleanza militare bilaterale con il Giappone, ha detto nel corso di una conferenza stampa a Tokyo James Mattis, causando l’immediata reazione della Cina che ha chiesto agli americani di non intromettersi nella disputa.

Una escalation di tensioni che preoccupa molto tutta l’industria dello shipping che teme di dover pagare direttamente questo aumento di rischiosità. È lo stesso Baker a consigliare agli armatori che navigano in queste acque di mantenere nei contratti assicurativi le clausole sul rischio guerra e di cercare di allargare l’ombrello protettivo o di rinforzare il livello delle coperture. Il rischio che le tensioni possano sfociare in un conflitto non è trascurabile ed è consigliabile seguire con molta attenzione l’evolversi della situazione e monitorare le tensioni in atto prima di attraversare quel pezzo di mare che potrebbe diventare molto, troppo pericoloso.

Tag: 
Asia
Trasporto marittimo
Marsh

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