Luca Franzi de Luca è stato confermato alla carica di presidente AIBA (Associazione Italiana Broker di Assicurazioni e Riassicurazioni), per il prossimo triennio. Questo il risultato dell’Assemblea annuale dell’associazione dei broker, riunitasi oggi a Milano. Per la prima volta - in forza del nuovo statuto - gli associati hanno potuto esercitare il voto a distanza nonché partecipare ai lavori anche da Roma, grazie al collegamento in videoconferenza.
I due vicepresidenti sono il confermato Giuseppe Naso e Flavio Sestilli. Completano la Giunta Esecutiva: Marco Araldi, Alessandro Reategui e Giorgio Stoppato. “Voglio esprimere la mia sincera gratitudine ai colleghi per la rinnovata fiducia riposta nei miei confronti e a tutti coloro che, a vario titolo, hanno attivamente contribuito alla crescita della nostra Associazione in questi ultimi tre anni di intenso lavoro”, ha dichiarato Franzi subito dopo la sua elezione.“I tanti incontri e scambi di opinione che hanno preceduto questa votazione mi hanno fatto percepire con forza la vivacità e dinamicità di AIBA. Sarà ora importante dare continuità al lavoro intrapreso tutti insieme seguendo le linee programmatiche che puntano a proseguire nel precorso di crescita della nostra Associazione; ciò sarà possibile anche attraverso l’affermazione del valore strategico del ruolo del Broker di Assicurazioni e Riassicurazioni nell’interesse dei nostri clienti e, comunque, di tutti coloro che sono coinvolti nella rapida trasformazione che interessa anche il mercato assicurativo”.
I risultati della Presidenza Franzi hanno condotto a una riforma statutaria in ottica di rinnovamento e ricambio generazionale. I nuovi supporti operativi per gli Associati in materia di governance aziendale e compliance hanno consentito un più agevole approccio ai cambiamenti regolamentari. La piattaforma di interscambio dati tra broker e compagnie (AIBA Digital) è una realtà operativa sempre più diffusa tra i player del settore. L’analisi per il riposizionamento strategico di AIBA costituisce la base per la revisione delle modalità di comunicazione dell’Associazione. Approfondimenti tematici in relazione al ruolo del broker in supporto delle Pubbliche Amministrazioni, analisi di impatto in materia di nuove normative (legge Gelli, IDD, GDPR) hanno costituito occasione per incontri informativi, workshop e convegni particolarmente apprezzati dagli stakeholder.
In conclusione dell’Assemblea, Luca Franzi de Luca ha presentato la nuova squadra, largamente rinnovata e ringiovanita, che proseguirà il percorso già avviato verso una ulteriore valorizzazione del ruolo del broker attraverso il brand AIBA, assicurando quel ricambio generazionale indispensabile a garantire nuova linfa all’Associazione.
I numeri dei broker
Al 31 dicembre 2018 risultano operative 2.347 aziende tra 1.635 società e 712 ditte individuali.
AIBA stima che gli effettivi operatori siano circa 2.000, tenuto conto dell’andamento dei contributi al Fondo di Garanzia mediatori.
La percentuale di mercato della categoria, riferita alla raccolta premi delle compagnie italiane ed estere è stimata all’11,0% (10,6% nel 2017).
Nei soli Rami Danni il volume dei premi gestiti dai broker è stato di circa 14,3 miliardi di euro (13,4 miliardi nel 2017), per una quota di mercato intermediata dalla categoria, riferita alla raccolta premi delle imprese italiane ed estere, pari al 37,8%, in aumento proporzionato all’incremento della produzione Danni rami elementari.
Va sottolineata l’impossibilità di confronto con i dati di altre Istituzioni che non tengono conto della produzione effettuata dai broker tramite le agenzie. I dati stimati da AIBA prendono in esame anche l’intensa attività di intermediazione svolta dai broker in collaborazione con le reti agenziali, sulla base delle provvigioni dichiarate al Fondo di Garanzia, a cui si aggiungono i ricavi da fees. Da questa analisi risulta che circa i 2/3 del portafoglio intermediato dai broker deriva da collaborazioni con le reti agenziali.
Aiba rappresenta in Italia l’80% della categoria
Aiba conta oggi su 1.059 aziende associate, per una rappresentatività pari a circa l’80% del giro d’affari complessivo dei broker italiani. Anche nel 2018 il settore del brokeraggio ha registrato una serie di fusioni e concentrazioni, attestato dalla riduzione degli operatori attivi, con particolare riferimento alle imprese individuali.