Secondo gli ultimi risultati del Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM), realizzato da Willis Towers Watson in collaborazione con Cass Business School[1], l'Europa è l'unica regione al mondo ad aver registrato una performance positiva in ambito M&A nel 2019, con gli operatori europei che negli ultimi 12 mesi hanno leggermente superato l'indice regionale dello 0,6%.
Gli acquirenti del Nord America e dell'Asia-Pacifico continuano a faticare per sbloccare il valore delle loro operazioni, con performance che nel 2019 sono state al di sotto dell’indice regionale rispettivamente del 5,6% e del 3,2%.
Sono state 699 le transazioni concluse nel 2019 in tutto il mondo, un calo notevole rispetto al 2018 (904), e il mercato ed è in procinto di raggiungere il volume annuo più basso dal 2010 (688)[2]. Il 60% di queste operazioni non ha portato valore aggiunto agli azionisti nel 2019.
Andrea Scaffidi, Head of Retirement Willis Towers Watson in Italia, ha dichiarato: "Mentre ci avviciniamo al termine del decennio, il 2019 mostra un forte calo del volume globale di transazioni, potenzialmente il ritmo più lento dal 2011, con un mercato più agitato e operatori alle prese con questioni di governance sempre più complesse per completare le transazioni".
Il risultato positivo dell'Europa è arrivato nonostante il perdurare della performance negativa dei compratori britannici, in calo del 3,7%. Nello stesso periodo, gli acquirenti del Nord America hanno registrato un calo del 7,1% rispetto all’indice regionale, mentre quelli dell'Asia-Pacifico non sono riusciti a replicare la performance positiva del terzo trimestre e hanno visto un calo dell’1%.
"Gli acquirenti europei non solo hanno avuto risultati positivi rispetto alle controparti in Nord America e Asia-Pacifico negli ultimi due anni, ma sono anche quelli che in questo periodo hanno completato il minor numero di operazioni rispetto a qualsiasi altra regione. Questo andamento mostra i vantaggi di un mercato più disciplinato, con aziende che si concentrano sulle competenze chiave e che danno priorità alle operazioni strategiche", ha aggiunto Scaffidi.
Matteo Fiocchi, Practice Leader Executive Compensation & Strategic Rewards, ha proseguito: "Il calo della performance europea nel terzo trimestre sembra essere stato un contrattempo passeggero piuttosto che qualcosa di più duraturo, e segue uno schema che abbiamo già visto negli anni precedenti. I risultati più forti del quarto trimestre in Europa, ottenuti nonostante le scarse prestazioni del Regno Unito, potrebbero anticipare un 2020 più positivo. I risultati elettorali decisivi nel Regno Unito e una maggiore chiarezza riguardo la Brexit potrebbero anche contribuire a dare un impulso alle attività di M&A nel paese e in tutta la regione nel 2020".
Sulla base dell'andamento dei prezzi delle azioni, gli acquirenti di tutto il mondo non sono riusciti ad aggiungere valore per una media di nove trimestri consecutivi, con una performance in calo del 4,8% rispetto all'indice globale nell'ultimo anno e del 5,5% negli ultimi tre mesi, per operazioni di valore superiore a 100 milioni di dollari. Lo studio ha rivelato ulteriori risultati:
- Grandi operazioni - Il volume annuale nel 2019 è attualmente pari a 138 - il valore più basso dal 2013.
- Cina - Il numero di transazioni concluse dagli operatori cinesi è drasticamente diminuito di anno in anno, passando dalla cifra record di 243 nel 2015 a 72 nel 2019. Questo calo in Cina rientra in un trend più ampio di riduzione del numero di operazioni di M&A in tutta l'Asia.
- Domestico vs. transfrontaliero - Le operazioni domestiche sono diminuite significativamente, passando da 638 nel 2018 a 448 nel 2019, mentre le operazioni transfrontaliere dello stesso periodo sono riuscite a resistere, con 266 operazioni concluse nel 2018 rispetto alle 251 del 2019.
- Velocità di chiusura - le operazioni di M&A richiedono tempi di chiusura più lunghi, con operazioni completate finora nel 2019 che richiedono in media 141 giorni di esecuzione rispetto ai 120 giorni del 2018.
- Vincitori a lungo termine - Sulla base dell'andamento delle quotazioni azionarie, le società impegnate in operazioni di M&A superato il mercato con una media del 2,4% dal 2008.
"Alle soglie del nuovo decennio, è probabile che la transazioni in tutto il mondo continueranno a portarsi questi strascichi anche nel 2020, con il protezionismo, le elezioni presidenziali americane e la volatilità dei mercati finanziari che frenano le attività di M&A" ha concluso Matteo Fiocchi "Tuttavia, un calo delle operazioni disponibili probabilmente costringerà i compratori – dotati di capitali da record e di accesso al debito - ad essere più selettivi e, applicando una chiara logica strategica e un'approfondita due diligence, molti di loro riusciranno a contrastare il trend globale negativo per eseguire operazioni di qualità che aggiungono valore reale.
I recenti risultati elettorali in Gran Bretagna hanno già avuto un immediato impatto positivo sulla valuta locale. Ora potremmo assistere ad una ripresa delle attività che riguardano la Gran Bretagna, dato il minore livello di incertezza".