L’Intelligenza Artificiale Generativa sta trasformando prodotti, servizi e esperienze lavorative, con il 72% degli utenti che ritiene possa migliorare l'offerta aziendale. Tra i giovani under 35, solo il 15% non utilizza strumenti di GenAI, evidenziando un forte divario generazionale. Tuttavia, un italiano su tre non conosce ancora queste soluzioni, un dato più alto rispetto alla media europea.
Sono queste alcune delle evidenze principali che emergono dal report Deloitte “Trust in the era of Generative AI”, con un focus dedicato anche all'Italia su modalità di utilizzo, settori di applicazione e alcuni motivi di preoccupazione che ancora riguardano cittadini e lavoratori.
“Nel lungo periodo le capacità della GenAI consentiranno di trasformare intere aree di business e apportare significativi miglioramenti nella vita dei cittadini, non solo dal punto di vista lavorativo”, dichiara Lorenzo Cerulli, GenAI leader di Deloitte Central Mediterranean. “L'opportunità e la sfida principale, soprattutto per le imprese, è quella di comprendere e massimizzare il valore di questa tecnologia rivoluzionaria, governandola secondo gli obiettivi da raggiungere e mitigando i rischi che possono presentarsi. Una sfida che senza dubbio avrà importanti ricadute in futuro sull'intera società e a vincerla saranno coloro in grado di sfruttare il vantaggio competitivo generato dall'Intelligenza Artificiale”.
Secondo il report Deloitte, chi ha esperienza con la GenAI è più ottimista riguardo al suo potenziale. Il 72% degli utilizzatori crede nei benefici per le imprese, il 68% per l'esperienza lavorativa e il 62% per la società. Tuttavia, la percentuale di non conoscenza rimane alta. Tra i giovani, in particolare, l'uso della GenAI è ampiamente diffuso.
La fiducia nella GenAI aumenta tra gli utilizzatori, con una maggiore apertura verso la regolamentazione e l'uso responsabile da parte delle aziende. Tuttavia, rimangono preoccupazioni, in particolare per i rischi legati a deepfake, disinformazione e violazione dei dati personali, con timori più forti tra chi non utilizza la tecnologia.
Sul posto di lavoro, l’adozione della GenAI è vista positivamente: il 73% dei lavoratori che la utilizza desidera sviluppare nuove competenze, e molti prevedono un miglioramento delle attività quotidiane. Gli under 35 sono particolarmente entusiasti, con l’85% che prevede una semplificazione delle proprie mansioni.