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L’Intelligenza Artificiale Generativa sta trasformando prodotti, servizi e esperienze lavorative, con il 72% degli utenti che ritiene possa migliorare l'offerta aziendale. Tra i giovani under 35, solo il 15% non utilizza strumenti di GenAI, evidenziando un forte divario generazionale. Tuttavia, un italiano su tre non conosce ancora queste soluzioni, un dato più alto rispetto alla media europea.
Apre i battenti questa settimana il nuovo headquarter di Deloitte Italia a Milano. Il complesso immobiliare, di proprietà del gruppo Allianz, si trova all’incrocio tra Corso Italia e via Santa Sofia, dove sorgerà la nuova fermata della M4, ed è stato riqualificato da PIMCO Prime Real Estate per diventare un “Near Zero Energy Building” (NZEB).
Pronti a cambiare, ma anche legati al contatto personale e disposti a stabilire un rapporto di medio-lungo periodo per servizi successivi all'acquisto della vettura: sono i clienti automotive come emerge dal report di Deloitte “Global Automotive Consumer Study 2024”, i cui principali trend sono stati presentati all'Automotive Dealer Day di Verona, durante il workshop organizzato da Nobis Assicurazioni "Diritti e doveri del dealer. Le nuove sfide nella distribuzione automotive anche alla luce della nuova disciplina normativa".
“L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo assicurativo e il suo ruolo su tre direttrici principali. Innanzitutto, il modello operativo e tecnico sta evolvendo in logica di efficienza e data-driven, grazie all'utilizzo esteso dei dati dalla stima del rischio in sede di underwriting, fino alla liquidazione del sinistro. Ad esempio, in ambito gestione sinistri ci sono già attori innovativi che utilizzano l’IA per la verifica e la stima automatica dei danni a veicoli ed edifici sulla base di immagini acquisite da smartphone, rendendo 10 volte più veloce l’intero processo. O ancora, in relazione ai rischi climatici, grazie all’IA e all’integrazione di miliardi di data point, è possibile stimare e liquidare preventivamente un potenziale sinistro alcuni giorni prima che questo si verifichi, offrendo assistenza all’assicurato e intraprendendo tutte le misure al fine di ridurre l’entità del danno”.
AIFI ha presentato, in collaborazione con CDP e Deloitte, i dati di mercato del private debt nel 2023. La metodologia utilizzata nella raccolta dei dati è uniformata a quella per il settore del private equity, che è in linea con quella internazionale.
Definire una strategia per la transizione energetica nazionale con orizzonte decennale. È quanto chiedono le imprese alle istituzioni per dare segnali chiari al mercato e generare i presupposti per uno sviluppo organico delle filiere nel settore delle energie rinnovabili.
Deloitte Italia e BlockInvest uniscono le forze per dare vita a "Open Token Factory", un progetto basato su una innovativa piattaforma blockchain finalizzata alla tokenizzazione di Real-World Assets, per rendere gli asset finanziari più liquidi, accessibili e attraenti per gli acquirenti.
In linea con le aspettative di stakeholder e regulator cresce la consapevolezza delle società quotate sulla rilevanza dell’informativa climated related nei bilanci.
Deloitte e Fintech District avviano una collaborazione per sostenere la crescita dell’ecosistema FinTech italiano e che vedrà le sue realtà rafforzare i legami con startup e altri soggetti operanti nel settore della finanza innovativa, promuovendo l’attenzione ai temi dell’innovazione digitale e della sostenibilità.
Nasce Deloitte Climate & Sustainability (DCS): la nuova Società Benefit di Deloitte Italia interamente dedicata ai temi del cambiamento climatico e della sostenibilità. Previsto l'ingresso di oltre 450 persone entro il 2025 per il centro di eccellenza sulla sostenibilità.
“Registriamo una crescente consapevolezza delle imprese quotate italiane per il cambiamento climatico, perlomeno per quanto attiene alla mitigazione delle emissioni di gas serra. Assistiamo altresì al progressivo superamento della mera riduzione del rischio in favore di una revisione strategica dei modelli di business, non solo da parte delle imprese che appartengono ai settori industriali più esposti”.
Il 96% dei vertici aziendali italiani ritiene che sia già in atto un’emergenza climatica globale. Ben 8 manager su 10 hanno dichiarato che le loro aziende sono state colpite da eventi climatici estremi nel corso dell’ultimo anno.
Nel 2021 il 22% degli italiani ha smesso di utilizzare temporaneamente o in modo permanente almeno una piattaforma social.
“Viviamo in un mondo in cui le persone alternano continuamente l’uso di canali d’acquisto digitali e fisici, rendendo i percorsi lineari una reliquia del passato. Ma siamo anche entrati in una fase in cui i consumatori sono più cauti nel consentire l’acquisizione dei propri dati personali, pur aspettandosi un’esperienza d’acquisto su misura. Questo panorama ha portato le aziende a ripensare al mix di talenti e competenze necessario per soddisfare le nuove aspettative dei consumatori”.
“La vera sfida per i governi è quella di definire le priorità per l'investimento dei fondi NGEU coerentemente con le esigenze di aziende e cittadini, oltre a coordinare gli sforzi di tutti gli stakeholder coinvolti nell'ottica del bene comune. I fondi NGEU dovranno essere utilizzati al fine di creare un contesto in cui digitalizzazione e innovazione possano essere pienamente sfruttate non solo dai cittadini, ma anche dalle aziende. Questo passa attraverso la correzione degli squilibri storicamente presenti in UE, già riscontrabili dall'indice DESI, ed è l'unico modo affinché si possa registrare un impatto positivo sulla produttività e sulla competitività dell'Unione Europea”. Lo dichiara Andrea Poggi, Deloitte central mediterranean clients & industries leader, nel presentare lo studio “Next Generation EU funding and the future of Europe” sulla base di una ricerca condotta da Deloitte nel secondo trimestre 2021.