Le imprese di assicurazioni sono pronte a contribuire al piano di rilancio dell’Italia che partirà con le risorse del Recovery Fund, ma per poterlo fare è necessaria una modifica europea delle regole di Solvency2. In sintesi, è questo il messaggio lanciato dalla presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nel corso di un webinar organizzato da Itinerari Previdenziali dal titolo “Le compagnie di assicurazione alla prova di Covid-19”.
“Il presidente dell'Ivass Franco ha detto che noi possiamo contribuire al rilancio del Paese. Siamo d’accordo, non solo possiamo, ma dobbiamo e vogliamo dare il nostro contributo” ha detto Farina. Alle ingenti risorse che arriveranno da Bruxelles “bisognerà affiancare anche risorse private e ci aspettiamo, come principale investitore istituzionale italiano con il nostro 18,5% del risparmio italiano e con oltre il 60% del risparmio raccolto da investitori istituzionali, di contribuire al piano, ma è necessario rivedere alcune regole di Solvency2”. Farina ricorda che è iniziata la prima revisione della normativa, un sistema “che ha già un difetto di fondo con la valutazione mark to market dei passivi con un business che è invece per noi di lungo termine”. Solvency2, poi, “ci penalizza in quanto italiani, con lo spread più alto e questo non fa bene alla nostra economia oltre a non consentirci investimenti in economia reale che sono a più alto rischio”, a causa di assorbimenti patrimoniali talmente alti da rendere quasi impossibile l’investimento. Farina ipotizza quindi la presenza di “una garanzia del pubblico su progetti a più alto rischio per avere condizioni e rendimenti di mercato”.
In precedenza, il presidente dell’Ivass, Daniele Franco, aveva infatti detto che il settore assicurativo deve contribuire soprattutto a creare un Paese che sia più dinamico nei prossimi anni, a rilanciare l’economia e a sostenere famiglie ed imprese nel mondo post-Covid. “Il settore assicurativo”, ha evidenziato Franco, “è cruciale anche per offrire a famiglie ed imprese un sistema di protezioni e coperture ampio. Per fare questo - ha spiegato -, sono necessari una maggiore cooperazione tra settore pubblico e privato, va sfruttato appieno l’utilizzo delle nuove tecnologie, va coltivato lo sforzo di sviluppare la cultura assicurativa tra i cittadini: sono questi i temi su cui Ivass è disposto a confrontarsi con l’industria”.
Franco ha inoltre spiegato che l’Ivass ha messo in cantiere una revisione della normativa secondaria sul settore assicurativo: “Rivedremo la disciplina sulle polizze unit linked, ed è opportuno rimuovere i vincoli per i cosiddetti pir assicurativi”