Gli attacchi terroristici che hanno squarciato la vita di Parigi venerdì scorso, ci ricordano ancora una volta come il rischio di azioni terroristiche o di atti violenti siano molto spesso imprevedibili.
Una considerazione che dovrebbe indurre le imprese ad adottare programmi in grado di salvaguardare la sicurezza dei propri dipendenti e garantire la continuità aziendale, senza rischiare il blocco della produzione.
Il focus Terrorist Attacks in Paris Highlight Importance of Corporate Preparedness, realizzato da Marsh Risk Consulting illustra gli aspetti fondamentali che le aziende devono tenere in considerazione per essere resilienti e affrontare situazioni di crisi di questo tipo.
Subito dopo lo shock delle immagini degli attacchi e le prime notizie sugli attentati di venerdì scorso, centinaia di aziende di tutto il mondo hanno iniziato a cercare di mettersi in contatto con il proprio personale potenzialmente in pericolo.
La Francia rimane in stato di emergenza, molte infrastrutture parigine sono ancora chiuse e gli spostamenti permangono difficili. Le società straniere stanno quindi contattando il personale di stanza a Parigi, quelli in assegnazione temporanea, il personale in transito e anche i dipendenti in vacanza.
Come in altre circostanze analoghe, gli attacchi terroristici parigini sono stati un duro richiamo alla realtà, con la cittadinanza costantemente esposta al rischio di essere colpita all’improvviso, ma hanno anche riproposto per le imprese l’importanza di dotarsi di un programma adeguato per la gestione delle emergenze e di un piano per la continuità operativa.
Sia in caso di attacchi terroristici o di calamità naturali, le imprese bene attrezzate, riescono infatti ad aiutare meglio i propri dipendenti in difficoltà e ad evitare il rischio di interrompere l’attività.
Secondo lo studio di Marsh questo significa un piano articolato nelle seguenti voci:
- Crisis Management: dopo un attacco è necessario muoversi velocemente e in maniera efficace per comprendere i potenziali danni subiti da persone, edifici e tutto ciò che concerne l’attività produttiva, in modo da prendere le decisioni più utili per affrontare e gestire al meglio la criticità.
- Crisis communications: fondamentale per poter raggiungere i dipendenti, i clienti e gli investitori. Durante una crisi i messaggi e le comunicazioni dell’azienda sono decisive per amplificare le scelte strategiche e le decsioni prese dal Crisis Management Team.
- Emergency response: le procedure di gestione delle emergenze, con l’eventuale evacuazione dei locali, sono di fondamentale importanza nel caso in cui l’azienda o i lavoratori si trovino in prossimità del luogo dell’attentato.
- Humanitarian assistance: gli aiuti durante o dopo un attentato dovrebbero comprendere l’assistenza fisica, psicologica, sociale e anche finanziaria, laddove necessario. Prestare un servizio di consulenza e supporto professionale è solamente un esempio di come una impresa possa garantire un valido sostegno ai propri dipendenti.
- Business continuity: non interrompere l’attività produttiva è naturalmente una delle principali preoccupazioni, una volta risolti i problemi di sicurezza, al fine di garantire un continuo flusso di cassa che non faccia perdere quote di mercato. In Francia, alcune aziende potrebbero aver bisogno di implementare i propri programmi di business continuity in seguito alla chiusura delle frontiere e al blocco di Parigi.
- Information technology/disaster recovery: in piena era tecnologica la salvaguardia dei dati e il piano di emergenza per garantire la disponibilità di reti, applicazioni e dati, contribuisce in maniera decisiva a garantire la continuità del business aziendale.