
L’automazione dei processi potrebbe avere un effetto pesante sulla forza lavoro dell’industria assicurativa. Secondo il report Automating the Insurance Industry realizzato da McKinsey, la progressiva digitalizzazione del mercato potrebbe portare, nell’arco di 10 anni, alla diminuzione di circa il 25% della forza lavoro attualmente impegnata a tempo pieno nell’industri assicurativa.
Insomma, siamo nel mezzo di un cambiamento epocale, motivo che ha spinto la società di consulenza a esortare gli assicuratori a iniziare da adesso a “riconsiderare le proprie priorità”, concentrando le proprie attenzioni sull’automazione dei processi e sull’evoluzione della tecnologia, ma tenendo ben presente la necessità di controbilanciare l’esclusione di forza lavoro dal mercato che rappresenta la conseguenza diretta del progresso tecnologico.
La priorità delle aziende dovrebbe essere, secondo McKinsey, la “riqualificazione e la riconversione” del capitale umano presente in azienda, andando a individuare nuove competenze che ne consentano la valorizzazione.
Il report di McKinsey ritiene infatti che “questo sarà uno dei principali terreni di competizione che si svilupperanno nei prossimi anni”. Gli aspetti riguardanti l’organizzazione aziendale saranno infatti messi maggiormente sotto pressione dalla digitalizzazione del mercato.
Sulla base di una simulazione effettuata tra gli assicuratori dell’Europa Occidentale, McKinsey ha stimato che complessivamente il 33% dei lavoratori dell’industria assicurativa sarà coinvolto direttamente dal crescente spazio guadagnato dall’automazione nell’arco dei prossimo 10 anni. L’effetto più consistente sarà sentito da chi lavora negli uffici di amministrazione che caleranno fino a una percentuale del 10% della forza lavoro complessiva, rispetto all’attuale 18%.
Le aree dedicate allo sviluppo dei prodotti, al marketing e al supporto dalle vendite dovrebbero registrare un calo limitato, passando dall’attuale 21% al 20%, mentre aumenterà il peso dei team dedicati all’IT che potrebbero passare dall’attuale 15% a circa il 12% della forza lavoro complessiva.
Secondo quanto si legge nel report di McKinsey, la riduzione e i cambiamenti della struttura degli organici nelle imprese assicurative potrebbe avvenire a ritmi più sostenuti nei mercati già saturi, dove il calo dei volumi e la ridondanza delle posizioni IT sono più evidenti.
Invece, potrebbe aumentare il ricorso a figure di maggior valore dedicate ad attività come il supporto al marketing e alle vendite per i canali digitali o che andranno a rafforzare i team anti-frode che avranno in futuro uno spazio decisamente maggiore rispetto all’attuale.
Critica invece la situazione per gli agenti di vendita, dove il 30% dei processi potrebbero essere automatizzati. Percentuale che sale al 35% per gli underwriters, ma non possono dormire sonni tranquilli neanche gli amministratori delegati, visto che il tasso di sostituzione indotto dalla digitalizzazione è comunque al 25%.