
Il peggioramento della qualità degli asset del reddito fisso nell’ambito della pandemia sono alla base dell’aumento dei requisiti patrimoniali delle compagnie assicurative vita europee.
È quanto afferma un report di Moody’s, precisando come in base alla normativa Solvency II, le obbligazioni a reddito fisso richiedano un onere di capitale legato alla loro qualità del credito. Pertanto, un peggioramento di tale qualità va inevitabilmente a ripercuotersi sui rapporti Solvency che, a causa dei tassi d interesse ultra bassi sono anche maggiormente sensibili ai movimenti di prezzo degli asset.
Moody’s prevede una flessione modesta degli indicatori di Solvency, di 3-5 punti percentuali nel suo scenario base, ma l’impatto è maggiore negli scenari peggiori. In un contesto simile al calo registrato durante la crisi del credito del 2000-2001, i ratio di solvency potrebbero diminuire di quasi 10 punti e nello scenario più estremo, in cui tutti i bond sono declassati di tre livelli, i ratio potrebbero diminuire di oltre 30 punti.
Moody’s sottolinea che gli assicuratori stanno gestendo in modo attivo il loro portafoglio di investimenti per evitare tale rischio. “La migrazione del credito è una fonte di rischio rilevante per gli assicuratori Vita europei nei prossimi mesi”, rileva Benjamin Serra, Senior Vice President di Moody’s. “Ci aspettiamo un aumento dei requisiti patrimoniali per il peggioramento dei loro investimenti nel reddito fisso. Inoltre, considerato che i tassi di interesse sono diminuiti significativamente, tende ad aumentare la sensibilità degli assicuratori a ulteriori cali dei tassi o a un aumento dello spread”.