
La partita per il controllo di Mediobanca si accende. Dopo giorni di silenzio e un divario di valore tra i due titoli che si era allargato a quasi 700 milioni di euro, il Monte dei Paschi di Siena passa all’attacco.
L’obiettivo, come confermato dalle fonti vicine al cda riportate da Il Sole 24 Ore non è solo quello di raggiungere la soglia minima di adesioni, ma di spingersi oltre il 50% del capitale. Si tratta di una mossa che punta a ridisegnare gli equilibri del terzo polo bancario italiano.
La novità che ha infiammato i mercati è l’introduzione di una componente cash pari a 0,90 euro per azione portata in adesione che si aggiunge al concambio azionario. Inoltre Mps rinuncia alla condizione soglia e pertanto acquisterù tutte le azioni oggetto dell’offerta portate in adesione all’offerta anche qualora si trattasse di un quantitativo di azioni inferiore rispetto al 66,67% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’emittente, fermo restando che l’offerta non si perfezionerà e si intenderà venuta meno qualora la partecipazione che l’offerente venga a detenere all’esito dell’offerta sia inferiore al 35% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’emittente. Soglia, quest’ultima, non rinunciabile.
Questa revisione, decisa dal cda di Rocca Salimbeni, arriva proprio per dare una scossa a una operazione che, pur con adesioni vicine alla soglia minima del 35%, necessitava di un ulteriore slancio.
L’offerta, che originariamente prevedeva uno scambio di 2,533 azioni MPS per ogni azione Mediobanca, diventa ora un pacchetto misto: azioni più contanti, con un esborso totale stimato in circa 750 milioni.
Ora si attende la reazione del mercato, che dovrà valutare le nuove e più vantaggiose condizioni dell’Ops, rendendola una delle partite più decisive del panorama finanziario italiano.