
Nel 2022 i mutui green ad elevato loan-to-value (finanziamento oltre l’80% del valore dell’immobile) sono arrivati a sfiorare il 10% del totale delle erogazioni.
Un trend sempre più in crescita che dimostra come queste tipologie di mutui si stiano affermando in tutta Italia, andando anche a coprire una domanda legata alle ristrutturazioni. Questa tendenza emerge dall’Osservatorio di Qualis Credit Risk, la prima Managing General Agency in Italia per la sottoscrizione dei rischi di credito B2B.
I dati raccolti mostrano che i mutuatari di case green che acquistano mediante una soluzione ad elevato loan-to-value tendono a essere più giovani (35 anni) rispetto a chi acquista case “non green” (37 anni).
Rilevanti anche le differenze rispetto alla durata media del finanziamento: 28 anni per i mutui “non green”, 30 anni per i mutui “verdi”. Un’estensione temporale in linea con il fatto che, secondo l’Osservatorio Qualis, gli acquisti green comportano generalmente un mutuo di circa 50.000 euro in più rispetto agli immobili “non green”. Più precisamente, l’importo medio di un mutuo green si aggira sui 175.000 euro, contro i 130.000 euro di un mutuo “non green”.
A livello territoriale, oltre il 30% delle erogazioni proviene dalla Lombardia.
“I dati dell’Osservatorio confermano la volontà diffusa tra le generazioni più giovani di contribuire a un mondo più sostenibile attraverso l’acquisto di immobili con alti standard energetici, un desiderio che viene reso più accessibile dalle soluzioni a prestito elevato”, commenta Roberta Brunelli, Ceo e managing director del gruppo Qualis. “Le proposte di credito che consentono l’accesso a mutui oltre l’80% del valore di un immobile giocano un ruolo centrale per rispondere alle esigenze di chi decide di investire un importo maggiore per l’acquisto di una casa green che possa combinare una maggiore efficienza energetica con ricadute positive per l’ambiente”.