
Il settore assicurativo italiano si trova oggi davanti a una sfida cruciale: affrontare una nuova generazione di rischi sistemici che spaziano dal cambiamento climatico all’invecchiamento demografico, fino alla cybersecurity. È quanto emerge dalla ricerca condotta da EY per conto dell’Italian Insurtech Association e presentata all’Italian Insurtech Summit 2025.
Lo studio "Nuove minacce, nuove strategie: Tra rischi climatici, cyber e inverno demografico”, basato su un panel di oltre venti operatori tra compagnie, broker e insurtech, evidenzia come il mercato stia evolvendo da un modello tradizionale di pura copertura a uno orientato alla prevenzione, alla resilienza e all’inclusione assicurativa.
Il rischio climatico si conferma la minaccia più urgente e trasversale. Otto compagnie su dieci hanno già in portafoglio coperture contro le catastrofi naturali, segno di una forte attenzione verso eventi come terremoti, alluvioni e grandinate.
L’offerta appare matura e articolata, con polizze property estese agli eventi catastrofali (80%), soluzioni stand-alone (73%) e prodotti dedicati al settore agricolo e multirischio (40%). Restano meno diffuse le coperture per interruzione dell’attività (33%), le polizze parametriche (13%) e le soluzioni mutualistiche (7%), a dimostrazione di un divario tra potenziale innovativo e adozione effettiva. Come ha sottolineato Marco Concordati, partner insurance di EY: “Dalla nostra indagine emerge che il 79% delle compagnie ha già in portafoglio coperture contro le catastrofi naturali, a testimonianza di una crescente attenzione verso i rischi climatici e della capacità del settore di adattarsi a scenari sempre più complessi. Allo stesso tempo, la diffusione di soluzioni dedicate al cyber risk e alla Long Term Care, seppur meno consolidata, rappresenta un terreno fertile per l’innovazione assicurativa e per la creazione di nuove offerte in risposta a bisogni emergenti. Le compagnie hanno oggi l’opportunità di rafforzare il proprio ruolo sociale sviluppando prodotti semplici, trasparenti e integrati con servizi di prevenzione e assistenza, rispondendo così in modo concreto alle nuove esigenze di protezione. In questo contesto, la capacità di anticipare i bisogni dei clienti e di promuovere una cultura della prevenzione rappresenta un fattore chiave per la crescita sostenibile del settore”.
Accanto al clima, l’invecchiamento demografico impone nuove strategie. La Long Term Care si afferma come risposta alla crescente necessità di protezione per la non autosufficienza: il 65% delle compagnie ha già prodotti dedicati, ma la domanda resta contenuta, frenata da scarsa consapevolezza e percezione di costi elevati. I target più promettenti sono famiglie con genitori anziani, adulti soli e aziende interessate a offrire benefit ai dipendenti. Per aumentare il valore percepito, le compagnie puntano su servizi integrativi come assistenza domiciliare certificata (70%), care management personalizzato (50%) e convenzioni con RSA e strutture sanitarie (45%).
Il cyber risk, infine, rappresenta una minaccia in rapida evoluzione, alimentata dalla digitalizzazione e dall’uso crescente dell’intelligenza artificiale. Più della metà degli operatori (53%) ha già soluzioni a catalogo, ma la domanda resta debole: il 59% la considera bassa e solo il 6% elevata. Le coperture più diffuse riguardano malware, ransomware e cyber estorsioni, seguite da violazione dei dati e interruzione dell’attività. Per favorirne la diffusione, gli operatori indicano come leve strategiche campagne di sensibilizzazione, servizi di prevenzione e monitoraggio e semplificazione dei prodotti, con un ruolo centrale delle partnership con provider IT e cybersecurity.
In questo scenario, il presidente di Italian Insurtech Association, Simone Ranucci Brandimarte, ha evidenziato il cambio di paradigma richiesto al settore: “Il nostro settore è a un punto di svolta. Le nuove minacce – dal clima al cyber, fino all’invecchiamento demografico – richiedono una riflessione profonda sui modelli di protezione. Non si tratta più solo di vendere una polizza, ma di costruire una relazione di fiducia e prevenzione con il cliente: questo è, in fondo, il significato di insurance inclusion. L’urgenza è utilizzare questi strumenti per ridurre le distanze tra mercato e persone in un Paese ancora sotto-penetrato dall’offerta assicurativa. Insurance inclusion significa trasformare la digitalizzazione in leve concrete per abbattere le barriere culturali e burocratiche e realizzare un’assicurazione realmente alla portata di tutti”.
Il quadro che emerge è quello di un settore consapevole delle sfide e pronto a trasformarsi, con l’obiettivo di coniugare innovazione, inclusione e sostenibilità per rispondere alle nuove esigenze di protezione di una società in rapido cambiamento.