Più della metà degli attacchi terroristici avvenuti nel 2017 in tutto il mondo si sono concentrati in quattro paesi: Iraq (23%), Afghanistan (13%), India (9%) e Pakistan (7%).
È quanto emerge dal Global Terrorism Database (GTD) realizzato dal National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism con sede presso l’Università americana del Maryland.
L’attacco terroristico più devastante avvenuto lo scorso anno è quello di Mogadiscio, in Somalia, dove nell’ottobre 2017 un camion bomba imbottito di esplosivo saltò in aria nel centro della capitale somala, provocando oltre 580 vittime e 300 feriti. Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) è stato responsabile della maggior parte degli attacchi terroristici (1.321) e dei decessi (7.120), anche se nel corso dell’anno si è registrato un calo di attacchi del 10% e una diminuzione del 40% di morti rispetto ai numero del 2016.
Taliban e al-Shabaab i più attivi con, rispettivamente, 907 attacchi (4.925 morti) e 573 attacchi (1894 morti). Con 10.900 azioni terroristiche che hanno ucciso oltre 26.400 persone nel 2017, il numero degli attacchi terroristici e dei decessi in tutto il mondo è diminuito per il terzo anno consecutivo, rispetto al 2014, quando la violenza terroristica raggiunse il picco di quasi 17.000 attacchi e oltre 45.000 13 morti totali.
“Anche se tre anni consecutivi di diminuzioni di azioni è qualcosa di incoraggiante, la violenza terroristica continua a rimanere straordinariamente alta rispetto ai trend storici”, ha affermato la direttrice del programma GTD, Erin Miller.