
La maggior parte delle persone pubblica sui social media post senza riflettere molto. Fare una recensione di un ristorante su Facebook, condividere un pensiero su Twitter, piuttosto che uno scatto della vacanza su Instagram.
Ora siamo arrivati però a un caso che potrebbe cambiare le carte in tavola. Infatti, è successo che gli aggiornamenti di una story pubblicata da una donna su Instagram sono stati utilizzati contro di lei, in quanto dimostrano che stava cercando di frodare la sua compagnia di assicurazioni.
Infatti, lo studio legale inglese BLM ha vinto la causa per conto di Allianz contro una donna che ha pubblicato sui social media post che sono in conflitto con i fatti presentati nella richiesta di risarcimento alla compagnia.
Jason Potter, responsabile dell’area frodi di BLM, ha spiegato che la ricorrente ha impiegato del tempo per presentare la sua richiesta riguardante un infortunio subito a seguito di un incidente automobilistico che le avrebbe procurato grandi dolori al collo e alla schiena. Dalle dichiarazioni emergeva anche il fatto che “era doloroso anche lavarsi i capelli al mattino”.
Dall’analisi e dalla valutazioni dei fatti e dai dati raccolti è sembrato esserci qualcosa di poco chiaro. Infatti, “la donna aveva pubblicato numerosi post sui social media che la ritraevano anche durante il periodo in cui avrebbe dovuto essere ferma a causa delle lesioni personali a fare snowboard e immersioni subacquee. Quelle immagini sono state la dimostrazione che la donna aveva mentito sull’entità delle lesioni subite e ci hanno permesso di provare il tentativo di frode”.