
Nel corso dell’ultima Assemblea straordinaria, ANRA, l’associazione che raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali italiani, ha approvato la modifica allo statuto associativo prevedendo che un terzo dei posti nel Consiglio Direttivo debba essere riservato al genere femminile.
Una scelta in linea con il tema delle pari opportunità, ma con la quale si vuole anche aumentare il coinvolgimento al femminile, affermando l’importanza delle donne nel settore del risk management, settore storicamente declinato al maschile. ANRA ha deciso di istituire un tavolo di lavoro dedicato all’argomento, al fine di sviluppare progetti e stimolare il dialogo sugli argomenti legati alle pari opportunità e dei vantaggi che un confronto aperto può portare in un settore come quello della valutazione del rischio d’impresa.
Il presidente di ANRA, Alessandro De Felice, ha spiegato in una nota che “la modifica allo statuto vuole essere un primo passo per un maggiore coinvolgimento delle donne sia nella nostra associazione sia, soprattutto, nel nostro mondo professionale, in una visione che considera la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose d’arricchimento per tutti. Su un totale di 301 soci, le risk manager donne in ANRA a oggi sono 83 e rappresentano più di un quarto della base associativa. Siamo felici di contare già su una buona presenza femminile, ma ci auguriamo che, nei prossimi anni, questa possa incrementarsi ulteriormente. Crediamo che la nostra scelta possa essere un driver per affermare ancora più fermamente il ruolo della donna e i vantaggi della diversità di genere nel comparto della gestione del rischio”.
Claudia Costa, vicepresidente di ANRA e Corporate Insurance Manager presso De’ Longhi, ha aggiunto che “non si tratta di una mera logica di pari opportunità e di “quote rosa” da preservare, ma di un input sentito che tiene presente le capacità e le diverse sensibilità che quotidianamente siamo in grado di mettere in gioco nella gestione dei rischi. E non si può non cogliere come anche nelle attività di formazione che presidiamo come ANRA sia in crescita il numero di donne che frequentano i corsi, raggiungendo in alcuni percorsi oltre un terzo dei partecipanti. Si tratta, peraltro, di professioniste che in azienda da anni si occupano di risk management, senza che magari ci sia stato finora un riconoscimento concreto e puntuale sul loro profilo di carriera”.