
Il primo semestre del 2025 segna un ritorno in grande stile per l’assicurazione-vita in Francia, che registra numeri mai visti dal lontano 2010.
Secondo i dati diffusi da France Assureurs e riportati dal quotidiano economico Les Echos, la raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno ha raggiunto i 26,6 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai 10,9 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024. Un risultato definito storico da Paul Esmein, Ceo di France Assureurs, che sottolinea “la posizione di questo prodotto di lungo termine in cima alle preferenze dei francesi in tema di risparmio”.
Anche le cifre delle contribuzioni complessive confermano il trend: da gennaio a giugno, i versamenti hanno toccato i 97,8 miliardi di euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente.
La crescita si distribuisce su entrambe le principali componenti dell’assicurazione-vita: i contratti in euro salgono del 3%, mentre le unità di conto (UC) registrano un aumento del 9%. A giugno, la quota delle contribuzioni in UC ha raggiunto il 41%, mentre nella media del semestre si attesta al 38%. Complessivamente, l’attivo gestito dall’assicurazione-vita ha toccato i 2.052 miliardi di euro a fine giugno, con una crescita del 5% su base annua. Solo nel mese di giugno, la raccolta netta ha raggiunto i 5 miliardi di euro, il doppio rispetto allo stesso mese del 2024. “
Il confronto con l’anno scorso va comunque preso con cautela”, avverte ancora Esmein, “perché nel giugno 2024 la raccolta fu pesantemente influenzata dall’instabilità politica legata alle elezioni europee e alla dissoluzione dell’Assemblea nazionale”. A confermare la vitalità del settore del risparmio previdenziale, anche i dati sui Plans d’Épargne Retraite (PER): nel solo mese di giugno, i versamenti hanno toccato i 1,039 miliardi di euro, in aumento del 24% rispetto a un anno prima. Sul semestre, considerando anche i trasferimenti tra piani, il totale si attesta a 9,1 miliardi, con una crescita di un terzo. La raccolta netta dei PER è di 3,8 miliardi, +13% su base annua. A trainare questa nuova dinamica è anche il calo di appeal dei tradizionali strumenti di risparmio a breve termine, come il Livret A, il cui tasso di interesse continua a scendere. “A seguito del calo dei tassi, i francesi stanno reagendo rapidamente, spostando i loro sforzi di risparmio verso altri prodotti”, spiega Philippe Crevel, direttore del Cercle de l’Épargne. La fotografia che emerge conferma una popolazione ancora fortemente orientata al risparmio — il tasso ha raggiunto il 15% nel 2024 secondo l’Insee — ma sempre più attenta a diversificare i propri strumenti, premiando i prodotti a lungo termine che garantiscono rendimenti più interessanti.