Royal Bank of Scotland (RBS) ha in programma di chiudere velocemente la partita in Direct Line cedendo a investitori istituzionali tutte le quote ancora detenute nella compagnia del telefono rosso pari al 28,2%.
La banca deve infatti fare cassa per far fronte a perdite per circa 9,7 miliardi di euro e rispettare gli accordi sottoscritti con i Regulator europei nel 2008, in occasione del piano di salvataggio che prevedeva la concessione di aiuti del governo britannico da 55,4 mld di euro a patto di cedere tutte le quote del capitale di Direct Line entro la fine del 2014. Con questa operazione RBS, controllata con l’81% dal governo inglese, conta di raccogliere una somma di circa 2,3 miliardi di euro.
RBS ha già provveduto ad alleggerirsi cedendo nell’ottobre 2012 un primo pacchetto di azioni del 30% del capitale. Nel marzo 2013 ha ceduto un ulteriore 15,3% e, nello scorso mese di settembre un altro 20%.