
Royal Bank of Scotland, banca controllata dallo Stato britannico dopo l’operazione di salvataggio avvenuta durante l’apice della crisi finanziaria, ha limato ulteriormente la sua partecipazione in Direct Line collocando un pacchetto di azioni pari al 17% (per un controvalore di circa 580 milioni di euro) del capitale sociale della compagnia del telefono rosso, presso investitori istituzionali.
Dopo la cessione del 34,7% avvenuta nello scorso mese di ottobre, la quota di Rbs scende oggi al 48,5%. In base agli accordi sottoscritti con la Commissione UE nel 2008 finalizzati ad accedere ai fondi statali, la banca dovrà dismettere l’intera quota detenuta in Direct Line entro la fine del 2014.