
Il mercato delle assicurazioni registra “un livello di concorrenza non ancora soddisfacente”, scrive il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, nella relazione annuale. Nella RC Auto, “si osserva come il premio medio in Italia sia più del doppio di quello pagato in Francia e Portogallo, superi quello tedesco dell’80% e quello olandese di quasi il 70%”, sottolinea Pitruzzella, che continua dicendo che “I dati della nostra indagine attestano come siano insufficienti i meccanismi adottati dalle compagnie per migliorare l’efficienza produttiva e contenere i costi, che vengono poi ribaltati sui consumatori”.
Per Pitruzzella è urgente e indispensabile una riforma del mercato assicurativo auto. Le assicurazioni dei consumatori plaudono l’analisi di Pitruzzella: “Da anni denunciamo instancabilmente quello che oggi ha confermato anche l’Antitrust: l’Italia spicca per il triste primato delle assicurazioni auto più care d’Europa”, dichiarano Rosario Trefiletti di Federconsumatori ed Elio Lannutti di Adusbef. I costi medi delle tariffe RC Auto in 18 anni (1994-2012), sono più che raddoppiati passando da 391 euro del a 1.350 euro. Anche per il 2013, nonostante il crollo del mercato automobilistico e dell’utilizzo dell’auto, sono previsti ulteriori rincari di 35 euro che faranno salire il costo di una polizza per una media cilindrata (max. 1.800 c.c.) a quota 1.385 euro, con un aumento dal 1994 superiore al 250 per cento. Una situazione insostenibile, che non ha pari in Europa, dove gli aumenti registrati nello stesso arco di tempo in paesi come Francia, Spagna e Germania, non hanno mai superato l’87 per cento. A dimostrare le anomalie presenti nel settore RC Auto in Italia vi sono anche i dati diffusi oggi all’Ivass, che sottolinea il boom delle tariffe per le donne: da quando, infatti, la Corte di Giustizia Ue ha pronunciato la sentenza in materia di parità di trattamento uomo-donna, “ovviamente” l’adeguamento da parte delle compagnie è avvenuto al rialzo, facendo crescere in maniera esponenziale i costi delle polizze per le donne, in particolar modo le neopatentate. È ora che il governo intervenga con fermezza per arginare i fenomeni speculativi e le numerose anomalie che caratterizzano questo settore, i cui costi sono divenuti insostenibili per le famiglie. Non si possono più rimandare interventi mirati che consentano finalmente un abbassamento delle tariffe, a partire da un incremento della trasparenza e della competitività e da una riduzione dei costi indiretti dei sinistri, attraverso il funzionamento della banca dati antifrode.
Nelle stesse ore l’Ivass ha pubblicato i risultati della nuova indagine sulle tariffe RC Auto praticate in Italia al 1° aprile 2013. L’indagine, che ha riguardato tutte le imprese sottoposte alla vigilanza dell’authority sul mercato assicurativo, ha preso in esame i prezzi praticati in 21 province per 11 tipologie standard di assicurati, sia automobilisti sia motociclisti, dei due sessi.
Si tratta della seconda rilevazione trimestrale dei prezzi successiva all’entrata in vigore della sentenza della Corte di Giustizia dell’U.E. nel marzo 2011 in materia di parità di trattamento tra uomo e donna nell’accesso ai servizi assicurativi. Anche nella presente rilevazione si possono quindi apprezzare gli effetti di tale sentenza, che ha essenzialmente comportato, rispettivamente per gli assicurati di genere femminile e maschile, incrementi e decrementi dei prezzi medi, in misura variabile con i profili e le provincie oggetto di indagine.
Dall’analisi risulta infatti che, negli ultimi 12 mesi, tra i prezzi medi ponderati con la quota di mercato di ogni impresa, l’aumento più elevato, su scala nazionale, è stato pari al 12% per un diciottenne di sesso femminile con autovettura di 1300 cc. alimentata a benzina, in classe Bonus- Malus di C.U. 14, massimale minimo di legge. Il premio medio ponderato per il corrispondente profilo maschile è invece diminuito del 6,4%.
Continua quindi ad accrescersi il divario tra le tariffe praticate nelle regioni settentrionali ed in quelle centro-meridionali. In queste ultime, sui prezzi medi di listino, che già risultano in assoluto più elevati, gravano anche gli incrementi più consistenti. Ad esempio, un cinquantacinquenne di sesso maschile alla guida di un’autovettura di piccola cilindrata a Napoli, pur se in classe B/M di massimo sconto, paga una tariffa media di 1.221€, in aumento del 6% rispetto allo scorso anno, a fronte di tariffe inferiori ai 350€ che il medesimo assicurato pagherebbe a Bolzano o Aosta, dove peraltro si sono registrate tariffe medie in lieve diminuzione (anche fino a -1,7%). Nel settore delle “due ruote”, un quarantenne con motociclo di 200 cc in classe B/M di C.U. 4, vede la propria tariffa media in sensibile aumento soprattutto nelle grandi città del centro-sud, fino a +12% per gli assicurati di genere maschile e +10% per quelli di genere femminile, sia a Napoli (1.033€) sia a Roma (531€)