Il riassicuratore francese Scor fa rientro nella Fédération Française de l’Assurance (FFA) dopo un divorzio durato solo pochi mesi. Scor aveva infatti sbattuto la porta in estate per protestare contro i contributi che i componenti della Federazione dovevano versare a inizio della crisi sanitaria.
Alla fine di una dura discussione con il Ministero dell’Economia, si era imposto a tutti i membri della Federazione, tramite apposita norma inserita nello statuto, un contributo aggiuntivo finalizzato alla raccolta di 400 milioni di euro da versare al fondo di solidarietà per le aziende. Una misura senza senso per un riassicuratore di livello mondiale come SCOR, che opera in 160 paesi, ma non ha clienti individuali o professionali in Francia.
Conclusa la prima fase dell’epidemia la FFA ha provveduto a rivedere il proprio statuto la settimana scorsa, aprendo così le porte al rientro di Scor. La riconciliazione potrebbe favorire l’industria assicurativa francese a ritrovare compattezza. Infatti, l’intero settore messo sotto pressione all’inizio della pandemia da politici e assicurati è apparso spesso diviso.