
Slitta di un anno, al 13 agosto 2013 l’obbligo di dotarsi di una polizza Rc Professionale per gli esercenti delle professioni sanitarie. Il differimento era contenuto in un emendamento al Decreto legge di proroga in materia sanitaria approvato nei giorni scorsi dalla Camera dei Deputati. Prima di diventare operativa la norma dovrà ora ottenere il via libera dal Senato.
Si tratta indubbiamente di una sorpresa destinata a rialzare il vento delle polemiche da parte degli altri ordini professionali, impegnati in una corsa contro il tempo per rispettare la scadenza del prossimo 13 agosto. Poco più di due settimane per mettersi in regola. Tempi risicati che spingono gli ordini professionali a chiedere al governo di prevedere un periodo transitorio all’obbligo di polizza, per consentire ai professionisti di organizzarsi.
“Le compagnie - rende noto AMAMI (Associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente) - nonostante la normativa, si stanno rifiutando di assicurare decine di migliaia di medici, specialmente chirurghi, e c'era quindi il concretissimo rischio che i camici bianchi, dal 13 agosto in poi, fossero costretti ad opporre un rifiuto alle richieste di cura o di intervento da parte dei pazienti”. “Ce l’abbiamo fatta - dice Maurizio Maggiorotti, presidente dell’associazione - siamo riusciti a far comprendere ai politici più accorti che l’entrata in vigore della norma avrebbe messo fuori legge migliaia di medici. Le compagnie non hanno l’obbligo assicurarci. Abbiamo chiesto alle prime dieci società italiane del settore di fare una proposta di convenzione per i nostri 25 mila associati. La risposta è stata il silenzio: un fatto agghiacciante”. L’emendamento approvato prevede il rinvio dell’obbligo “'in attesa che il consiglio nazionale dell'Ordine dei Medici o, in subordine, le associazioni mediche maggiormente rappresentative negozino le condizioni generali delle polizze in regime di convenzione”.