Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale nella notte dello scorso 24 agosto costerò poco alle compagnie di assicurazioni. A sostenerlo sono gli analisti di S&P Global Ratings che in un report spiegano che i costi ricadranno più sul Governo che sugli assicuratori.
“Ci aspettiamo che il settore assicurativo italiano affronterà costi finali bassi per il terremoto”, ha scritto l’analista Taos Fudji, aggiungendo che “le assicurazioni sulle proprietà immobiliari in Italia non sono particolarmente sviluppate e quindi i costi della ricostruzione ricadranno principalmente sul governo”. Inoltre, tenendo conto che la provincia di Rieti non è densamente popolata e il fatto che non è area ad alta intensità industriale, S&P Global Ratings ritiene che i costi di questo terremoto saranno inferiori a quelli dei due precedenti del 2012 in Emilia e del 2009 a L’Aquila. “Le assicurazioni in caso di terremoto restano poco interessanti per i consumatori a causa dei loro costi elevati e per l’idea che gli italiani hanno che comunque interverrà lo Stato”, ha aggiunto Fudji, spiegando che alcune forme di finanziamento pubblico o di tax credit, come già accade in altri Paesi, potrebbero incentivare a sottoscrivere polizze per coprire questi rischi.