
La partita per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali sta paralizzando i lavori di Assogestioni. Dopo l’incontro interlocutorio di venerdì scorso, il comitato dei gestori è tornato a riunirsi per decidere se presentare una lista di minoranza in vista dell’assemblea del Leone del 24 aprile.
Tuttavia, la situazione resta in stallo a causa dei conflitti di interesse e delle incertezze legali sollevate dal coordinatore Emilio Franco, amministratore delegato di Mediobanca Sgr. Franco, dichiarandosi in conflitto di interessi e autoescludendosi dal processo decisionale, ha chiesto ai membri del comitato di verificare eventuali situazioni analoghe. Ciò ha portato all’uscita dai lavori dei rappresentanti di Kairos e Amundi, riducendo il numero di soggetti attivi nella discussione. Ora le decisioni cruciali dipendono da Intesa Sanpaolo, tramite Eurizon e Fideuram, e da Poste Italiane, attraverso BancoPosta Fondi.
Un nodo chiave riguarda il parere legale richiesto dallo stesso Franco al professor Filippo Annunziata. Il parere, che sarà esaminato in un nuovo incontro, mira a chiarire se la presentazione di una lista di minoranza da parte di Assogestioni sia opportuna o se possa compromettere la governance di Generali. La questione è delicata: la presenza di una terza lista potrebbe infatti frammentare i voti, influenzando gli equilibri di potere tra le due liste principali già in campo.
Da un lato, Mediobanca, con il 13,1% del capitale, sostiene una lista lunga che propone Andrea Sironi come presidente e la riconferma di Philippe Donnet come amministratore delegato. Dall’altro, il gruppo Caltagirone, azionista con il 6,9%, punta su una lista corta senza indicare le due cariche principali.
In base allo statuto di Generali, una lista senza candidato amministratore delegato non può ottenere la maggioranza assoluta dei consiglieri, limitandosi a un massimo di sei seggi, mentre i restanti andrebbero alla lista rivale e a un’eventuale terza lista.
La possibilità che Assogestioni presenti una lista indipendente, come già avvenuto nel 2022, preoccupa Mediobanca, che rischierebbe di perdere il controllo del consiglio. Inoltre, i potenziali vizi procedurali evidenziati dal parere legale potrebbero aggravarsi considerando il ritiro tardivo di Anima e Kairos dai lavori, poiché il gruppo Caltagirone è un azionista rilevante di Anima.
Oltre alla battaglia per il controllo di Generali, sullo sfondo si muove un altro scenario: la possibile scalata di MPS a Mediobanca. Se l’operazione andasse in porto, il controllo del Leone potrebbe passare da Piazzetta Cuccia a Rocca Salimbeni, aggiungendo ulteriore incertezza agli equilibri futuri.
Il comitato dei gestori di Assogestioni continuerà a riunirsi nei prossimi giorni per valutare il parere legale e decidere se proseguire con la presentazione della lista. I tempi stringono: il termine ultimo per il deposito è il 29 marzo, ma le decisioni cruciali dovranno essere prese entro la fine di questa settimana.