
Il riassicuratore Swiss Re ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una perdita netta di 248 milioni di dollari, a fronte di un utile di 333 milioni dei primi tre mesi dello scorso anni. A pesare sul peggioramento dei risultati sono gli effetti della guerra in Ucraina e gli oneri superiori al previsto per le catastrofi naturali.
Swiss Re informa di aver accantonato 283 milioni di dollari per coprire i costi derivanti dalla guerra in Ucraina e di aver dovuto far fronte a sinistri per danni catastrofali per 524 milioni di dollari, un ammontare superiore alle previsioni ed eredità delle forti inondazioni in Australia e delle tempeste di febbraio in Europa.
Vanno inoltre aggiunti 501 milioni per sinistri Covid, nell’ambito delle attività di riassicurazione vita. Il volume di premi e commissioni incassate è però cresciuto del 4% a 10,61 miliardi di dollari.
Il primo trimestre si è dimostrato difficile, ha detto il Ceo Christian Mumenthaler. “L’invasione russa è stata uno shock. Nonostante la situazione sia ancora molto incerta, non crediamo di avere una esposizione eccessiva. Abbiamo deciso spontaneamente e in maniera pro-attiva di creare degli accantonamenti per i potenziali impatti della guerra. Nonostante questo, Swiss Re ha prodotto solidi risultati nell’underwriting e rimaniamo concentrati sul raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari di fine anno”.